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Coronavirus, a Padova morto uno dei contagiati: aveva 78 anni

Feb 22, 2020

ROMA – Uno dei pazienti veneti positivi al Coronavirus è morto all’ospedale di Schiavonia (Padova). L’uomo aveva 78 anni ed era di Vo’ Euganeo. È il primo decesso in Italia per il coronavirus. Nel frattempo aumenta il numero dei contagiati nel nostro Paese, che ha superato la decina. Un altro uomo di 67 anni, di Dolo in Veneto, è ricoverato in rianimazione a Padova ed è in condizioni stabili. È in prognosi riservata con insufficienza respiratoria, invece, il trentottenne ricoverato all’ospedale di Codogno (Lodi), che è risultato positivo al coronavirus. Le sue condizioni sono molto gravi. L’uomo, che nelle settimane scorse sarebbe andato a cena con un collega tornato dalla Cina, si è presentato ieri al Pronto soccorso. Ci sono poi altri due contagiati: la moglie incinta, un’insegnante che al momento non stava lavorando, e una terza persona che avrebbe avuto contatti con il 38enne e che si è presentata spontaneamente in un ospedale con sintomi di polmonite. Nel pomeriggio sono stati rilevati altri tre casi di contagio: tre sarebbero clienti di un bar di Castiglione d’Adda (Lodi) e il figlio del titolare dell’esercizio. Quest’ultimo aveva giocato a calcetto con il 38enne, mentre gli altri tre sono solo clienti del bar e non sarebbero mai entrati in contatto diretto con lui.

Altro caso di contagio in Veneto

Un altro caso di contagio da coronavirus in Veneto. E’ un uomo di 67 anni, di Dolo, ricoverato ora in rianimazione a Padova. Il presidente del Veneto, Luca Zaia riferisce come il paziente sia transitato dapprima al pronto soccorso di Mirano (Venezia), poi nella rianimazione di Dolo (Venezia), e, in seguito al peggioramento delle condizioni, è stato trasferito a Padova, nel reparto di malattie infettive.

Chiuse le scuole a Cremona: eventi sportivi a rischio

“In accordo con la Prefettura di Cremona, in via cautelativa e preventiva rispetto alla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio, oggi le scuole di ogni ordine e grado della nostra città rimarranno chiuse”: lo ha annunciato il Comune di Cremona su Facebook. “Stiamo valutando anche la sospensione degli eventi sportivi e delle manifestazioni legate al Carnevale. Siamo in stretto contatto con le autorità sanitarie e ci adoperiamo al massimo per tutelare la salute dei cittadini”, prosegue il comunicato.

Coronavirus, il primo bilancio

Il bilancio continua a crescere: ”Rispetto ai tamponi compiuti in queste ore da un lato ci sono evidenze negative, ma dall’altro abbiamo individuato altre 8 positività di cui 5 operatori sanitari, infermieri e medici dell’ospedale di Codogno e tre pazienti“: ha detto l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera intorno alle 18 di oggi. Il pronto soccorso era già stato chiuso a scopo precauzionale. “I reparti interessati dagli accertamenti sono anche la terapia intensiva e la medicina interna – ha aggiunto Gallera – mentre gli altri funzionano normalmente”.

Assessore: “Famigliari in isolamento. Rimanete a casa”

“Abbiamo già ricostruito sia i contatti dei medici, degli infermieri, dei familiari più stretti a cui abbiamo già fatto i tamponi. Sono già stati messi tutti in isolamento o chiamati a stare in isolamento al loro domicilio”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera a Rainews. “La macchina quindi si è mossa con rapidità”. L’assessore ha poi aggiunto: “Si invitano tutti i cittadini di Castiglione d’Adda e di Codogno, a scopo precauzionale, a rimanere in ambito domiciliare e a evitare contatti sociali”. Sono una sessantina le persone che sarebbero entrate in contatto con il 38enne ricoverato a Codogno: per loro scatterà la quarantena.

250 persone in isolamento

A oggi abbiamo un numero cospicuo di persone su cui stiamo intervenendo, circa 250 persone sono in isolamento e a cui faremo il tampone“. Lo ha spiegato Giulio Gallera. Tra i 250 messi in isolamento, 149 sono infermieri, medici, familiari e persone entrate in contatto diretto con il 38enne ricoverato a Codogno. Poi ci sono i dipendenti che lavorano nella sua ditta e che hanno avuto contatto diretto con lui. “Stiamo mettendo a fuoco – ha aggiunto Maria Gramegna, della direzione generale Welfare – anche quelli con cui aveva fatto sport nei giorni precedenti“.

Conte: “Nessun allarmismo, c’è massima precauzione”

“Abbiamo adottato in pieno accordo con Speranza e tutti i ministri una linea di massima precauzione. Dovete fidarvi delle indicazioni ufficiali del ministero della Salute, abbiamo le indicazioni del comitato tecnico scientifico. Non è necessario discostarsene, siamo già alla massima precauzione”: così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un punto stampa al suo arrivo al consiglio UE a Bruxelles.

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