• 29 Marzo 2024 6:02

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Lo spread torna a 200, ma calano i tassi all’asta Btp. Peggiorano le Borse in attesa della Fed

Lug 30, 2019

MILANO – Ore 9:30. Mattinata incerta sulle Borse europee dopo la chiusura in auto rialzo di quelle asiatiche, in attesa di capire che piega prenderanno i rinnovati colloqui tra Usa e Cina in materia commerciale e di difesa delle proprietà intellettuali in campo tecnologico. E’ l’atteggiamento prudente, dell’attesa vigile, a dominare nelle sale operative: oltre alla questione dei dazi, tiene banco la Federal reserve che domani dovrebbe tagliare di un quarto di punto il costo del lavoro. Una mossa inedita da un decennio che pure deluderebbe il presidente Trump, che già ha chiesto di più.

Mentre procede la stagione delle trimestrali, le Piazze Ue aprono poco mosse. Milano segna un calo dello 0,35% nelle prime battute: debole il comparto finanziario, bene Italgas dopo i conti. In ordine sparso le altre: Londra, già positiva ieri, sale dello 0,45% mentre Francoforte perde lo 0,15% e Parigi è invariata.

Il Tesoro è chiamato a una nuova prova, dopo il buon esito dell’asta di Bot di ieri, con il collocamento dei Btp a 5 e 10 anni per un massimo di 7 miliardi. Intanto lo spread tra Btp e Bund tedeschi torna a vedere quota 200 punti base, con rendimento decennale di nuovo sopra l’1,6% per il titolo italiano. L’euro è poco mosso sopra 1,11 dollari. La moneta europea passa di mano a 1,1135 dollari e 120,91 yen, Dollaro/yen in calo a 108,56.

Ieri sera, Wall Street ha chiuso mista con il Dow Jones in rialzo dello 0,11% e il Nasdaq negativo dello 0,44%. Questa sera Apple pubblicherà i suoi attesi conti finanziari, intanto Uber e Lyft mostrano alcune difficoltà. Chiusura in moderato rialzo, questa mattina, per la Borsa di Tokyo: l’indice Nikkei ha terminato gli scambi in progresso dello 0,43% a 21.709,31 punti.

La Banca centrale del Giappone (Boj) ha rivisto stamattina al ribasso le stime sull’inflazione per l’attuale anno fiscale 2019 e il 2020, avvertendo che è pronta ad intervenire qualora i prezzi al consumo dovessero scendere ulteriormente. Al termine della riunione conclusa quest’oggi, il comitato guidato dal governatore Haruhiko Kuroda ha mantenuto invariata la politica monetaria ultra espansiva, con i tassi di interesse in territorio negativo al meno 0,1%, e il rendimento sui bond decennali all’attuale livello di zero. Nell’ultimo rapporto la Boj stima una crescita dell’economia per l’anno in corso dello 0,7% rispetto al +0,8% delle previsioni di aprile, mentre il rialzo dei prezzi al consumo è atteso pari allo 0,8% dalle precedenti stime di 0,9%, scontando gli effetti dell’aumento dell’Iva, programmato ad ottobre. Il governatore Kuroda incontrerà la stampa nella tradizionale conferenza stampa del pomeriggio a Tokyo. Sempre in Giappone, il rallentamento degli ordinativi dal comparto auto ha fatto segnare la maggiore flessione su base mensile della produzione industriale: in giugno l’output ha registrato una flessione del 3,6% rispetto al mese precedente.

In Europa, secondo la lettura preliminare il prodotto interno lordo francese ha registrato nel secondo trimestre del 2019 una crescita su base trimestrale dello 0,2% contro il precedente +0,3% e su base annua ha mostrato un +1,3 rispetto al +1,2% della passata rilevazione. Gli analisti si aspettavano una crescita dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% su base annua. In Germania, la fiducia dei consumatori dà nuovi segnali di tensione: dovrebbe scendere ancora, per il terzo mese consecutivo, ad agosto, penalizzata dall’andamento negativo dell’economia, secondo l’indice dell’istituto gfk. Il livello è atteso in ribasso a 9,7 punti (un decimo di punto in meno del mese precedente), come ad aprile 2017. Questa nuova flessione è in linea con quella misurata dall’Ifo che rileva la fiducia delle imprese, scesa ai minimi dal 2014.

Tra le materie prime, forte intonazione per le quotazioni dell’oro ora poco variate dopo la crescita dei giorni scorsi. Il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.425 dollari l’oncia. Il metallo prezioso aveva segnato ieri un aumento dello 0,6% e venerdì dello 0,3%.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close