• 28 Marzo 2024 20:29

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Le Borse si rafforzano nonostante il caos alla Casa Bianca. Milano scatta con Tim

Mar 16, 2018

MILANO – Le Borse europee aprono contrastate, mentre a Piazza Affari si scalda la battaglia in Telecom con il fondo Elliott che dichiara oltre il 5% del capitale e lancia un manifesto agli azionisti per cambiare sei membri del cda e strategia della compagnia. Milano segna un avvio in positivo dello 0,3%, mentre Londra cede lo 0,1% in linea con Parigi.

Sui mercati internazionali continuano a riverberarsi le tensioni intorno alla Casa Bianca di queste ore. L’euro risale sopra 1,23 dollari e avanza lo yen, mentre il Washington Post rivela che Donald Trump intende silurare il consigliere per la Sicurezza, H.R. McMaster, ricevendo una smentita dall’entourage di Trump. Intanto il procuratore speciale Robert Mueller ha ordinato alla Trump Organisation la consegna dei documenti nell’ambito del Russiagate. La moneta europea passa di mano a 1,2318 dollari e 130,50 yen. Dollaro/yen giù a 105,94.

L’agenda macroeconomica segnala l’inflazione italiana e le possibili revisioni sul rating italiano da parte di Fitch e Moody’s. Ai prezzi si guarda anche al livello aggregato di Eurozona, insieme al costo del lavoro. Più ricca l’agenda Usa con i dati sull’immobiliare, la produzione industriale e la fiducia delle famiglie.

In mattinata, la crescita dello yen ha portato in rosso la Borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei che ha lasciato sul terreno lo 0,58% a 21.676,51 punti. L’indice allargato Topix si è contratto dello 0,40% a 1.736,63 punti. Nell’insieme della settimana Tokyo è comunque cresciuta: il Nikkei ha guadagnato lo 0,97%, il Topix l’1,23 per cento. In Giappone la produzione industriale ha mostrato a gennaio un calo del 6,8% rispetto al mese precedente e un aumento del 2,5% su base annua. Haruhiko Kuroda è intanto stato riconfermato governatore della Bank of Japan dal Parlamento del Giappone.Il suo primo passo sarà sostituire il ministro delle Finanze, Taro Aso, nel meeting del G20 che si terrà a Buenos Aires i prossimi 19-20 marzo: Aso è coinvolto da uno scandalo che riguarda la presunta vendita di terreni sotto-costo. Deboli anche i listini cinesi, con Shanghai che ha perso lo 0,65% e Shenzhen in passivo dell’1,1%.

Ieri sera, Wall Street ha chiuso contrastata con il Dow in progresso dello 0,7%, mentre il Nasdaq ha limato lo 0,2%. Il prezzo del petrolio è poco mosso, soggetto alle spinte contrastanti dell’aumento della produzione Usa e della crescente domanda mondiale. Sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti cedono 3 cent a 61,16 dollari e quelli sul Brent calano di 6 cent a 65,06 dollari.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close