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Jaguar investe in 11 startup che cambieranno la mobilità

Dic 13, 2017

Con la presentazione lo scorso anno del concept I-Pace elettrico e il recente annuncio che a partire dal 2020 tutte le Jaguar saranno disponibili anche in versione elettrica o ibrida, il gruppo Jaguar Land Rover sta dimostrando di essere uno di quelli a credere maggiormente nell’inevitabile rivoluzione della mobilità che ci attende nei prossimi decenni. A ulteriore conferma della capacità di immaginare il futuro e pensare all’evoluzione a lungo termine del settore, il gruppo ha ora anche deciso di investire attraverso InMotion Ventures, il proprio ramo venture capital, in 11 delle più innovative startup, il cui lavoro promette di essere rivoluzionario.

I settori in cui operano le startup sono diversi ma tutti hanno inevitabilmente a che fare con lo sviluppo della new mobility: dal car e ride sharing ai travel assistant, fino all’analisi dati, qui c’è in nuce la mobilità del futuro prossimo.

Auto di proprietà addio?

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La maggior parte delle 11 startup in cui ha investito Jaguar Land Rover hanno a che fare col car pooling e il car sharing o l’organizzazione di spostamenti su richiesta. In futuro infatti l’acquisto dell’auto è destinato a diventare un aspetto secondario del mercato e anche altri produttori stanno già ora puntando a pubblicizzare e diffondere soluzioni alternative in cui non si acquista più l’auto ma si paga un servizio, solo quando serve.

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La prima della lista è Lyft, una piattaforma di ride-sharing che ha registrato la crescita più rapida negli USA, triplicando i ricavi nel 2017 ed espandendosi anche in Canada. L’idea di base è quella di facilitare la condivisione di auto da pari a pari, collegando le persone che hanno bisogno di un passaggio con i proprietari disponibili, attraverso l’utilizzo di una semplice app. Splt opera nello stesso settore, ma anziché proporre una soluzione di ride sharing (in cui chi mette a disposizione la propria auto ha un guadagno effettivo) ne ha sviluppata una di car pooling, in cui cioè ciò che viene condiviso, oltre all’auto, sono solo i costi, senza guadagni aggiuntivi per chi condivide l’auto.

Cove invece è un’azienda attiva ad Hong Kong, dove fornisce un servizio dinamico di car-pooling per aree residenziali ed hotel. Go Kid opera anch’essa nel settore del car pooling ma con un focus sui genitori e le scuole: sempre tramite un’app infatti si occupa di mettere in contatto chi è impossibilitato ad accompagnare i figli a scuola con parenti o persone fidate che possono farlo al posto loro, magari perché sono di strada.

Sheprd e Zeelo invece operano nel settore delle soluzioni di mobilità su richiesta. La prima è incentrata sull’offrire una flotta di scuolabus on-demand con autisti certificati, la seconda invece propone viaggi in pullman su richiesta, per agevolare i collegamenti fra città e in occasione di eventi speciali.

Nuove forme di economia circolare avanzano

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Dovu e Validated sono altre due startup particolarmente innovative. La prima usa la tecnologia blockchain per condividere i propri dati di viaggio con le aziende che ne hanno bisogno, ricevendo in cambio premi o incentivi. Anche Synaptiv lavora sui dati prodotti dai sensori della auto, ma è una piattaforma vera e propria che si occupa anche dell’elaborazione, fornendo così alle case costruttrici dei report veri e propri che possono aiutare il produttore a comrpendere modelli d’uso, problematiche e quant’altro.

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Validated invece invita ad andare in giro per la città a provare i servizi delle aziende che aderiscono, ristoranti, negozi e molto altro: raggiunto il target di spesa previsto per ciascuna attività, si sarà ricompensati con rimborsi dei costi di trasporto e parcheggio.

Assicurazione on demand.

By Miles opera nel Regno Unito ed offre polizze assicurative a prezzo dinamico per clienti che percorrono pochi chilometri l’anno.

Assistente di viaggio

Wluper infine sta sviluppando qualcosa di più di un semplice assistente digitale come Cortana, Siri o Google Assistant. Grazie all’estensivo impiego di deep learning, analisi dei big data e reti neurali infatti si propone di offrire un assistente di viaggio personale con intelligenza artificiale, dalle avanzate capacità di riconoscimento vocale, col quale interagire non attraverso semplici domande o brevi frasi ma un dialogo vero e proprio, basato sul linguaggio naturale. Insomma l’obiettivo è realizzare qualcosa di simile all’IA di KITT l’automobile di Super Car, in grado di dialogare col guidatore per pianificare viaggi, soste, ricevere informazioni sui luoghi e molto altro.

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