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Italia Viva: “A Conte non resta che accordarsi con Renzi o dimettersi” – TGCOM

Feb 17, 2020

“Più ci attaccano più significa che abbiamo vinto” galvanizza i suoi Matteo Renzi in privato. Ma pubblicamente, nel giorno in cui sono volati gli stracci, il leader di Italia Viva si è limitato a citare Confucio: “La pazienza è potenza. Ci vuole pazienza per sopportare le fake news di questi giorni. Ma noi ne abbiamo tanta: il gelso diventerà seta”. Dopo qualche ora Renzi ha ostentato ancora calma, postando foto delle montagne innevate del Pakistan, dove si trova in queste ore. “Ci sono momenti in cui è bello riscoprirsi a riflettere, ammirando la natura incontaminata. Anche a 4.000 metri. E quassù non ci sono polemiche ma solo tanta bellezza. Ci aspettano giorni impegnativi, buona settimana a tutti”.

Ma intanto a Roma è successo di tutto. E Renzi sa che al suo ritorno dovrà immergersi fino al collo nelle polemiche oggi lontane, con Goffredo Bettini che si assicura “si può fare a meno di IV”. Il leader di Italia Viva continua a sostenere invece che non ci saranno defezioni nelle sue fila, anzi arriveranno nuovi ingressi già nella prossima settimana. Iv dichiara fallita l’operazione “responsabili” e arriva a dire che ora a Conte non resta che accordarsi con Renzi o dimettersi. “Sono giorni pieni di inutili polemiche”, scaccia via i pensieri Renzi. Ma restano i sospetti che una parte del gruppo parlamentare nato a settembre con la scissione possa non seguire Renzi nella sua linea di sfida a Giuseppe Conte.

Cinque o sei i senatori a rischio, ma gli interessati smentiscono. Gelsomina Vono, ex M5S, fa sapere che non avrebbe alcuna intenzione di lasciare Iv. E Donatella Conzatti: “Siamo nell’epoca delle fake news. E bisogna anche ribadire l’ovvio. Ai limiti di apparire una excusatio non petita, dico che sono Italia Viva. L’altra è una notizia inventata (ad arte) e falsa”. Gli altri sono Giuseppe Cucca, Eugenio Comincini e Leonardo Grimani, forse anche Ernesto Magorno. Tutti hanno finora escluso in modo più o meno esplicito di voler ritrovare un approdo nel Pd – provenienza di alcuni di loro – o tra i cosiddetti responsabili che puntellerebbero il Conte bis a Palazzo Madama. Ma dai dem si moltiplicano le voci su senatori e deputati di Iv desiderosi di tornare indietro perché non si riconoscono nella strategia dell’ex premier o vedono troppo a rischio la propria riconferma in caso di elezioni anticipate.

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