• 28 Marzo 2024 16:34

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Iran, Khamenei: Usa colpiti nell’orgoglio, attacco voluto da Allah – Rai News

Gen 17, 2020
Condividi

17 gennaio 2020″Nelle ultime due settimane ci sono state giornate amare e dolci, un punto di svolta nella storia. I due grandi avvenimenti dei funerali del generale Qassem Soleimani e del giorno in cui l’Iran ha attaccato le basi Usa sono stati ‘Giorni di Allah’. I due episodi, miracoli delle mani di Allah, hanno mostrato il potere di una nazione che ha dato uno schiaffo in faccia agli Usa e che la volontà di Allah è continuare il cammino e conquistare la vittoria”. Lo ha detto la Guida suprema iraniana Ali Khamenei nel suo primo sermone dopo 8 anni alla preghiera islamica a Teheran.


Con l’attacco missilistico contro la base militare statunitense in Iraq della settimana scorsa, l’Iran “ha colpito il prestigio e l’orgoglio dell’America”. Così stamane la guida suprema della Rivoluzione iraniana ayatollah Ali Khamenei durante un atteso sermone nella grande moschea. A Teheran un’immensa folla ha assistito alla preghiera guidata dal leader religioso e l’intervento è stato trasmesso in diretta dalla Tv di stato. Khamenei, parlando dello scontro tra Iran e Stati Uniti, l’ha paragonato alla “resistenza opposta da Mosé ai Faraoni” egiziani, superpotenza dell’epoca.


La “tragedia amara” dall’abbattimento dell’aereo ucraino a Teheran “non deve oscurare il sacrificio di Soleimani”.


”Il fatto che l’Iran abbia il potere di schiaffeggiare un arrogante” come gli Stati Uniti ”dimostra che Dio ci sostiene”.

In riferimento all’attacco condotto dai Guardiani della Rivoluzione iraniana (i Pasdaran) contro due basi americane in Iraq e alla folla che ha partecipato alle cerimonie funebri per il generale Qassem Soleimani, Khamenei ha parlato di ”giorni divini”.


“Il presidente terrorista dell’America”, Donald Trump “ha commesso il crimine” di uccidere il generale iraniano Qassem Soleimani “non nel campo di battaglia, ma in modo vigliacco”. Soleimani “combatteva nelle prime linee contro i terroristi dell’Isis. Era il più importante comandante nei combattimenti contro l’Isis in Siria e in Iraq ma gli americani non hanno avuto il coraggio di affrontarlo sul campo di battaglia e lo hanno ucciso mentre era in vista a Baghdad dietro invito del governo iracheno”, ha rimarcato Khamenei.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close