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Insulti a Liliana Segre, il comunicato dell’Osservatorio antisemitismo

Nov 12, 2019

In seguito alle polemiche sugli insulti antisemiti contro Liliana Segre, la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea ha diramato il seguente comunicato:

Premessa

Gli strumenti principali per valutare la presenza dell’antisemitismo in Italia nelle sue complesse articolazioni sono le ricerche qualitative e quantitative elaborate su base statistica . L’ampiezza del campione e la raffinatezza dell’analisi socio logica permette di offrire una dimensione pressoché certa, con ristretti margini di errore. L’Osservatorio antisemitismo ha compiuto alcuni sondaggi nel corso degli ultimi anni e a breve verrà pubblicato un numero della rivista “Sociologia e ricerca sociale” espressamente dedicato alla valutazione dei trend nella società italiana.

Il mondo dei social — Facebook, Twitter, Instagram, VK etc. — è interessante in questo contesto poiché offre il termometro della “visibilità” del fenomeno antisemita, ma non offre indicazioni sulla sua diffusione , i cui dati sono invece rilevabili solo tramite indagine sociale.

Un po’ di numeri

Tenuto conto della premessa, l’Osservatorio antisemitismo della Fondazione CDEC di Milano mette a disposizione in maniera costante sul suo sito web una serie di dati sia prodotti dall’Osservatorio stesso (Report annuali, sondaggi), sia messi a disposizione da istituti nazionali e internazionali che godono di credibilità scientifica.

Il risultato del sondaggio più recente prodotto dall’Osservatorio nel 2017 in collaborazione con IPSOS, pubblicato e presentato alla stampa a più riprese, restituisce dati numerici di questo tipo:

L’11% degli italiani (fra i 6 e i 7 milioni per tradurre le percentuali in numeri) rispondono con giudizi negativi a domande sugli ebrei. Il 33% sono valutati “ambivalenti” dal sondaggio, cioè si esprimono in maniera negativa solo su alcuni argomenti. Un risultato piuttosto allarmante, che il sondaggio mette in stretta relazione con la generale diffusione (in crescita) di intolleranza e di razzismo verso altri gruppi religiosi o etnici

La relazione annuale redatta dall’Osservatorio antisemitismo (ultima pubblicata nel 2018 ) offre un monitoraggio la cui metodologia è chiaramente espressa nell’introduzione: “La raccolta dei segnali di ostilità antisemita avviene attraverso il monitoraggio dei media, tramite l’Antenna Antisemitismo, una stazione di ascolto (via telefono e via web) di segnalazioni di episodi di ostilità e di intolleranza antisemita e tramite lo svolgimento di ricerche sociali e sul web”.

I dati che vengono proposti anche su scala numerica si riferiscono ai soli episodi che vengono segnalati da utenti esterni o raccolti dal monitoraggio sistematico ma per forza di cose incompleto che i ricercatori dell’Osservatorio riescono a identificare. I numeri prodotti con questa metodologia comprendono sia segnalazioni di post sul web, sia episodi di attacchi verbali o fisici nella realtà quotidiana, sia infine pubblicazioni a stampa di carattere antisemita.

Negli ultimi tre anni si è registrata in questo contesto una crescita importante delle segnalazioni. La relazione del 2018 segnala il numero di 197 episodi di antisemitismo che in qualche forma sono stati resi pubblici. Questo numero non ha alcuna relazione con il numero di commenti o espressioni di antisemitismo in rete, che è molto maggiore. Il rapporto Voxdiritti segnala ad esempio per il solo 2019 (non ancora terminato) e per il solo ambiente Twitter 15.196 tweet negativi nei confronti degli ebrei. Non esistono analoghe rilevazioni per gli ambienti Facebook, Google, Instagram, VK (ambiente dove la propaganda antisemita è particolarmente diffusa) e non è al momento possibile monitorare le chat di WhatsApp e di Telegram. E’ tuttavia noto anche da recenti episodi di cronaca. E’ tuttavia noto anche da recenti episodi di cronaca giornalistica che in questi social la presenza di commenti antisemiti è costante e non dissimile da quella registrata per Twitter.

L’Osservatorio antisemitismo non è in grado di assegnare numeri ad ogni singolo commento antisemita che si legge in rete. Tuttavia avendo censito — come fa Voxdiritti — 300 siti antisemiti e oltre 200 profili Facebook espressamente antisemiti — è evidente agli osservatori che i numeri con cui si trova a fare i conti la società italiana sono di grande rilevanza.

Dichiarazione

La Fondazione CDEC e il suo Osservatorio antisemitismo svolgono attività di ricerca e non sono un’agenzia giornalistica. Periodicamente forniscono dati sul fenomeno antisemita mettendoli a disposizione sul sito web, offrono consulenze, spesso sono impegnati in attività di formazione e divulgazione nelle scuole e sul sul territorio. Collaborano attivamente con l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori del Ministero dell’Interno. Nelle ultime settimane, in relazione alla figura della Senatrice Liliana Segre, i dati messi a disposizione dall’Osservatorio sono stati utilizzati in numerose inchieste giornalistiche in Italia e all’estero. L’Osservatorio non intende in alcun modo essere parte di polemiche giornalistiche o politiche. Tuttavia, alla luce di quanto sopra, precisa che:

a) I dati sulla presenza dell’antisemitismo (non solo online) nella società italiana sono aallarmanti e non da ora.

b) La Fondazione CDEC ribadisce la scientificità dei dati raccolti ed è pronta a intraprendere azioni legali contro qualunque azione che possa recare pregiudizio alla Fondazione stessa.

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