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Inps, ad aprile autorizzata tanta cassa integrazione quanto in un intero anno di crisi finanziaria. Bonus 600 euro in pagamento

Mag 21, 2020

MILANO – Il dato delle ore di cassa integrazione di aprile rende plasticamente l’eccezionalità di quel che hanno passato i lavoratori e le imprese italiane con la crisi del coronavirus. Nel mese del lockdown più duro, l’Inps ha autorizzato 835,2 milioni di ore di cig, considerando soltanto quelle legate all’emergenza sanitaria e includendo gli accessi all’assegno ordinario delle imprese aderenti ai Fondi di solidarietà. In sostanza, una fotografia di chi ha chiesto l’ammortizzatore sociale espressamente per la chiusura aziendale legata al Covid. Se si aggiungessero le domande anche per le altre tipologie, il totale veleggerebbe verso gli 860 milioni di ore.

Lo stesso Istituto rimarca che “l’entità di tale numero è così elevata che non risulta comparabile con la misura delle autorizzazioni effettuate nei primi mesi del 2020, ma piuttosto con il totale delle ore annue autorizzate nel periodo di crisi che va dal 2009 al 2014: per tutto il 2009, primo anno della grande crisi economico-finanziaria, furono infatti autorizzate 916,1 milioni di ore”.

Per render ancora meglio l’idea di quanto sia una cifra fuori dal comune, basta pensare che tra gennaio e marzo il saldo delle ore si aggirava tra 10 e 13 milioni al mese. Con aprile si è materializzato un balzo del 6mila per cento, la sola cassa in deroga è schizzata da 2 mila a 46 milioni di ore.

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Lo spaccato del monitoraggio mostra anche quali sono i settori che hanno letteralmente chiuso per l’emergenza. Per quanto riguarda la cassa integrazione ordinaria, dice l’Inps che “ci sono tre settori per i quali si registra, nel mese di aprile, un numero di ore autorizzate superiore ai 100 milioni e sono nell’ordine: “costruzioni” con 134,3 milioni di ore, “fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici ed elettrici” con 133,3 milioni di ore, “metallurgico” con 130,0 milioni di ore; seguono con un elevato numero di ore i settori “tessile e abbigliamento” con 43,1 milioni di ore e “legno” con 40,2 milioni di ore. Questi cinque settori in termini di ore autorizzate assorbono il 68% delle autorizzazioni del mese di aprile”. Se si guarda alla cig in deroga, sulla cui erogazione ci sono stati molti ritardi, il “commercio” con 16 milioni di ore e “alberghi e ristoranti” con 12,2 milioni sono quelli che hanno sofferto maggiormente.

Oltre ad aggiornare i numeri della cassa, l’Inps ha fatto sapere in una precedente nota di avere pagato oggi l’indennità di 600 euro per i lavoratori autonomi per aprile prevista dal decreto Rilancio a 1,4 milioni di persone mentre intende concludere l’operazione pagando 400.000 indennità domani e altri due milioni entro lunedì. Allo scopo di favorire la tempestività di liquidazione della seconda rata dell’indennità – si legge – il pagamento è stato effettuato attraverso il medesimo strumento di riscossione utilizzato per il pagamento della rata di marzo.

Spiega l’Istituto di aver dovuto spalmare i pagamenti su tre giorni “in considerazione dei vincoli tecnici di funzionamento della rete interbancaria, che consente la gestione di non oltre 2,2 milioni di bonifici al giorno. Nella giornata di venerdì 22 maggio lo spazio era quasi interamente impegnato da pagamenti già pianificati da altre Pa”.

Il pagamento in contanti per i 190.000 lavoratori che, all’atto della domanda inviata ad aprile scorso hanno scelto questa modalità, avverrà a partire da martedì 26 maggio (74.000), mercoledì 27 maggio (19.000) e giovedì 28 maggio (97.000). Per riscuotere la seconda rata, questi lavoratori potranno recarsi presso qualsiasi sportello postale muniti della comunicazione che riceveranno da poste, del documento di identità e codice fiscale.

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Il dettaglio dei pagamenti accreditati oggi sui c/c: 957.000 lavoratori autonomi; 239.000 operai agricoli a tempo determinato; 106.000 professionisti titolari di partita iva e lavoratori con rapporti di collaborazione coordinata e continuativa; 75.000 lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali.

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Per i lavoratori autonomi dello spettacolo, il decreto Rilancio Italia ha previsto l’ampliamento della platea dei beneficiari dell’indennità a tutti coloro che nel 2019 hanno avuto almeno 7 giornate assicurate e un reddito inferiore a 35.000 euro e ha introdotto, oltre alla seconda rata (aprile), anche una terza rata sempre di 600 euro per il mese di maggio.

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