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Il richiamo dei sindacati alla politica: “Basta alchimie, serve un governo”

Ago 13, 2019

MILANO – Anche i sindacati scendono in campo chiedendo alle forze politiche uno sforzo di reponsabilità per scongiurare che il Paese resti senza una guida. C’è bisogno “di risposte immediate, di un Governo nel pieno delle sue funzioni e non si possono più aspettare le alchimie della politica”, scrivono in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil che esprimono “grande preoccupazione per la situazione di instabilità politica prodotta in pieno periodo feriale che, se non risolta rapidamente, può ulteriormente ridurre le condizioni per la crescita del Paese”. I sindacati rilanciano così le loro proposte a partire da una soluzione per le vertenze industriali, la P.a, il blocco dei cantieri.

“È il momento della serietà, del pieno rispetto dei principi, dei valori e dei comportamenti indicati dalla nostra Carta Costituzionale, nata dalla resistenza e dalla sconfitta del fascismo e del nazismo. – scrivono i sindacati – La soluzione della crisi compete al Parlamento che, dopo un dibattito ampio, libero e trasparente deve votare o sfiduciare il governo, e al Presidente della Repubblica, garante della Costituzione, cui va tutta la nostra stima e il sostegno incondizionato anche nella verifica di una reale possibilità di dare un nuovo governo al Paese. Occorre che le forze politiche parlamentari pongano al centro delle loro funzioni istituzionali gli interessi generali del Paese e del mondo del lavoro e non l’interesse particolare di breve respiro, come più volte sollecitate dallo stesso Presidente della Repubblica, assicurando in tempi utili un’indispensabile forma di governo ed un chiaro indirizzo economico e sociale. È necessario il massimo rispetto per i luoghi e i tempi dei processi democratici e per chi li rappresenta per rafforzare i legami di solidarietà, per unire e non di dividere il Paese”.

Questi i punti ‘caldi’ evidenziati dai sindacati: “Le innumerevoli vertenze aperte al Mise che riguardano centinaia di migliaia di posti di lavoro, il futuro e la qualità del nostro sistema industriale e produttivo, i problemi della pubblica amministrazione, del sistema di istruzione e conoscenza e della sanità pubblica, il divario crescente tra Nord e Sud, la paralisi dei cantieri pubblici per le necessarie infrastrutture materiali e sociali, sono temi che hanno bisogno di risposte immediate, di un Governo nel pieno delle sue funzioni e non possono più aspettare le alchimie della politica”.

“Ora, – proseguono – alla vigilia di un’importante legge di stabilità e di una necessaria azione ed interlocuzione positiva per contribuire a delineare nuove politiche europee che escano dalla logica dell’austerità, ribadiamo e sosteniamo la necessità che tutto ciò avvenga anche con il coinvolgimento delle parti sociali avendo come obiettivo la crescita e la creazione di lavoro stabile con diritti pieni ed esigibili. Ciò per noi significa continuare a sostenere che l’unica strada percorribile è definire: un piano straordinario di investimenti pubblici; una riforma fiscale fondata sul principio della progressività che riduca le tasse al lavoro dipendente e ai pensionati; una vera lotta all’evasione fiscale e al lavoro nero; il rinnovo dei contratti nazionali pubblici e privati e il riconoscimento del loro valore erga omnes, la detassazione degli aumenti salariali ed il superamento dei contratti pirata; riforma della pubblica amministrazione e assunzione di personale in tutti i comparti pubblici a partire dalla sanità; una nuova politica industriale che indirizzi i processi di innovazione, di crescita dimensionale delle imprese, garantisca il diritto permanente alla formazione e metta al centro la salute e la sicurezza sul lavoro; una nuova politica della cultura e del turismo asse di crescita per un paese quale l’Italia; una vera riforma delle pensioni che dia un futuro ai giovani, risponda ai bisogni delle donne e riconosca i lavori più disagiati”.

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