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De Luca choc: “Al Sud sarà un inferno. Conteremo i nostri morti”

Mar 25, 2020

NAPOLI – “La comunicazione di questi ultimi giorni relativa alla epidemia è gravemente fuorviante. Il richiamo a numeri più contenuti di contagio al Nord, rischia di cancellare del tutto il fatto che non solo la crisi non è in via di soluzione, ma che al Sud sta per esplodere in maniera drammatica. I prossimi dieci giorni saranno da noi un inferno. Siamo alla vigilia di una espansione gravissima del contagio, al limite della sostenibilità“. Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in una lettera al Presidente del Consiglio e a diversi ministri.

De Luca: “Inferno, è questione di ore”

La prospettiva, ormai reale – secondo De Lucaè quella di aggiungere alla tragedia della Lombardia quella del Sud. Per noi è questione di ore, non di giorni“. La missiva è stata inviata anche al ministro della Salute, a quello degli Affari Regionali e al ministro per il Sud. “So che la situazione è difficile per tutti. Non voglio alzare i toni. Ma non posso non dire che per quello che ci riguarda, ci separa poco dal collasso, se il Governo è assente“, aggiunge De Luca nella lettera.

De Luca: “Qui al Sud manca tutto”

Zero ventilatori polmonari; zero mascherine P3; zero dispositivi medici di protezione. A fronte di un impegno ad inviare in una prima fase 225 ventilatori sui 400 richiesti, e 621 caschi C-PAP, non è arrivato nulla“. E’ quanto scrive il governatore della Campania, Vincenzo de Luca, in una lettera inviata al presidente del Consiglio. “Questi sono i dati. E dunque, non si può non rilevarlo in maniera brutalmente chiara. Mi auguro che almeno i numeri rendano evidente la drammaticità della situazione. Si rischia di vanificare un lavoro gigantesco che ci ha consentito di reggere, in una realtà della cui complessità non è il caso di parlare oltre, e di offrire anche al Paese una terapia farmacologica utile – spiega -. Permanendo questa nullità di forniture, non potremo fare altro che contare i nostri morti“. “Abbiamo fatto con migliaia di operatori, sforzi giganteschi per poter reggere. Ma non si può scavare nella roccia con le mani nude – spiega –. Dobbiamo registrare il fatto che dal punto di vista delle forniture essenziali per il funzionamento dei nostri ospedali, in queste settimane da Roma non è arrivato quasi nulla. Il livello di sottovalutazione è gravissimo. Non si è compreso che gli obiettivi strategici sono due: contenere il contagio al Nord; impedire la sua esplosione al Sud. In queste condizioni, ci avviamo verso una tragedia doppia. Il quadro riassuntivo, per noi, è contenuto in questo prospetto allegato. Dopo aver creato decine di posti letto nuovi per la terapia intensiva, rischiamo di non poterli utilizzare per mancanza di forniture essenziali“.

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