la crisi di tripoli
Prova di forza alla vigilia della Conferenza di Berlino. Tra le ipotesi discusse in queste ore anche la formazione di un nuovo Governo
18 gennaio 2020
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Per cause di «forza maggiore» Noc, la compagnia petrolifera libica, ha chiuso cinque porti nei territori dell’Est controllati dalle forze del generale Khalifa Haftar che si oppone al Governo di unità nazionale di Fayez al-Sarraj. Noc ha detto che il blocco dei terminali petroliferi taglierà della metà le esportazioni del Paese. La dimostrazione di forza arriva alla vigilia della Conferenza di Berlino, ospitata domenica dalla cancelliera Angela Merkel, dove il generale verrà messo sotto pressione per accettare un accordo che metta fine alla guerra civile.
Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha confermato alla Bild am Sonntag che il premier libico Fayez al Sarraj e il generale Khalifa Haftar parteciperanno al vertice di Berlino. Poco prima della Conferenza, è previsto anche un bilaterale tra il premier Giuseppe Conte e il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.
Il taglio alla produzione
Il blocco delle esportazioni dai cinque porti di Brega, Ras Lanuf, Hariga, Zueitina e Sidra causerà la “perdita” di 800mila barili al giorno al costo di 55 milioni di dollari giornalieri, secondo quanto ha fatto sapere Noc.
A Berlino si discute ipotesi di nuovo Governo
Al Arabiya, citando sue fonti, dà notizia di consultazioni in corso tra Paesi arabi ed europei in merito al progetto di accordo della conferenza di Berlino sulla Libia. Tra le varie cose, riporta l’emittente panaraba, si
discute della formazione di un nuovo consiglio presidenziale
libico e di un nuovo governo. Si sta quindi valutando la possibilità di
formare un comitato neutrale per preparare una nuova
costituzione ed è in discussione anche un accordo tra paesi
arabi ed europei per prevenire interferenze turche in Libia.
Sanzioni a chi aiuta la guerra
La bozza che circola alla vigilia del summit in Germania prevede l’unificazione delle istituzioni esecutive, legislative e militari libiche e anche sanzioni nei confronti di chi facilita la guerra in Libia. Inoltre, si parla di una forza di sicurezza militare unificata per combattere il terrorismo. I punti vengono citati dall’emittente panaraba Al Arabiya. Il testo prevederebbe anche una stretta sulle armi mentre la diplomazia europea è al lavoro anche per congelare l’accordo tra la Turchia di Erdogan e Sarraj.