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Nainggolan confessa alla moglie di Mertens: “Ho paura per mia moglie”

Mar 26, 2020

Non c’erano dubbi che Radja Nainggolan fosse un uomo dal cuore grande e questo lo ha dimostrato non solo sul campo ma anche nella vita privata. Top player in campo ma allo stesso tempo marito e padre esemplare, il Ninja ieri si è aperto in una piccola confessione con Kant Kerkhofs, moglie di Dries Mertens, che lo ha avuto ospite nel suo appuntamento quotidiano su Instagram.

In tackle sul virus

Come sul rettangolo di gioco con le scivolate che lo hanno reso una mezz’ala di quelle difficili da superare, il trequartista del Cagliari sta affrontando a viso aperto anche il grande nemico di queste settimane, quel Coronavirus che fa tanta paura perché è subdolo. Se fosse un nemico da affrontare, Nainggolan lo farebbe senza problemi così come non si è mai sottratto ai duelli sportivi sul campo, ma la paura più grande di un Radja che si riscopre uomo preoccupato, non è tanto per se stesso quanto per la moglie Claudia. Le sue condizioni di salute non sono certo ottimali perché, debilitata da un tumore, si è sottoposta qualche mese fa ad un primo ciclo di chemioterapia, e questo non lascia dormire sonni tranquilli al suo compagno di vita. «Questo virus – ha spiegato sul social – è un grosso problema e ormai si parla solo di questo. Gli ospedali vengono evitati e le terapie ritardate un po’. Si spera che tutto vada bene il prima possibile, perché Claudia ha comunque un sistema immunitario debole». Massima attenzione ad ogni suo movimento per evitare un possibile contagio che, in una persona con una situazione di salute come quella della moglie del numero 4 rossoblù potrebbe rivelarsi fatale. «In questo momento evita gli ospedali e ci sono delle liste di attesa che determinano quando puoi andare».

La speranza

Anche la vita di tutti i giorni in casa Nainggolan è condita da una grande ansia anche nel fare le cose più semplici. «Adesso – il commento del Ninja – quando vado a fare la spesa c’è il rischio che possa contrarre il virus e quando torno a casa temo di poterlo trasmettere a lei. Cerco, però, di stare attento e penso che tutto sia andato bene. Leisemha già attraversato il periodo più difficile e le cose stanno andando nella giusta direzione al momento». Diffi cile pensare a qualcosa di diverso anche per un giocatore che ha dovuto, in poco meno di un mese, trasformare la sua vita, personale e professionale. «Il calcio? Per me è sempre stato un hobby e sono stato in grado di farlo diventare il mio lavoro. Ma provo comunque a vivere il più possibile come una persona normale. I miei successi e l’educazione dei miei figli sono per me le cose più importanti». Anche se accanto al Nainggolan a dimensione “umana” c’è sempre quello fatalista al quale piace vivere alla giornata. «A differenza di altri, non mi nascondo. Ogni giorno può essere l’ultimo ed è per questo che voglio vivere al massimo»

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