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Fossil Gen 5 recensione: l’unica pecca è l’autonomia

Ott 21, 2019

Competere nel mercato smartwatch non è di certo una sfida facile. Diventa ancora più difficile se a dominare c’è un’azienda come Apple che – con WatchOS – riesce ad offrire il meglio dell’esperienza in questo ambito. Lo stesso non si può dire del sistema operativo di Google, WearOS, che nel tempo è stato abbandonato da alcuni produttori (come Huawei) proprio perché considerato non molto soddisfacente. Dello stesso avviso non è Fossil che ha presentato la quinta generazione dei suoi smartwatch, Fossil Gen 5, basati proprio sul sistema operativo del colosso di Mountain View.

La società ha deciso di integrare l’ultima piattaforma Snapdragon Wear 3100 di Qualcomm, pensata per lavorare in accoppiata con WearOS con l’obiettivo di migliorare la durata della batteria. Un aspetto che è sempre stato il tallone di Achille di questa tipologia di dispositivi e che – come vedremo – rappresenta ancora un ostacolo nonostante i miglioramenti.


I nuovi orologi portano una serie di miglioramenti tecnici e funzionali rispetto alla generazione precedente: autonomia migliorata, memoria interna raddoppiata, speaker impermeabile, risposta alle chiamate anche per utenti iOS. Non abbiamo avuto modo di testare quest’ultima funzione, in quanto verrà rilasciata nel corso di questo autunno. Potrebbe comunque diventare la peculiarità di Fossil Gen 5.

Design

Bello, elegante e ricercato. Sono questi gli aggettivi che descrivono al meglio il design di Fossil Gen 5. Dal punto di vista costruttivo, lo smartwatch è impeccabile. È impermeabile fino a 3 ATM. La cassa da 44 mm è realizzata in acciaio così come la ghiera e i pulsanti laterali. La versione da noi è testata è Julianna HR, caratterizzata da un cinturino in acciaio nero. C’è la versione Carlyle HR, la cui sola differenza è nel design più indicato per un pubblico maschile.


È possibile scegliere tra una varietà di cinturini diversi adattabili ai differenti stili. Il cinturino, inoltre, è intercambiabile e ha dimensioni di 22 mm. In questo modo, Fossil è riuscita ad ottenere il giusto compromesso tra design sportivo ed elegante grazie anche alle diverse personalizzazioni del quadrante.

È di forma circolare e le dimensioni della cassa non lo rendono adatto a tutti. Su polsi piccoli potrebbe sembrare troppo grande e ingombrante. È uno smartwatch che al polso si fa sentire. Non è di certo la leggerezza la sua caratteristica peculiare. Durante il lavoro quotidiano di scrittura, mi è capitato di toglierlo perché scomodo e pesante. Per le uscite fuori, invece, è stato un ottimo compagno.


Sul lato destro sono presenti tre pulsanti: quello centrale che serve per tornare alla schermata principale e per muoversi all’interno dei vari menù tramite la rotellina; quello superiore e inferiore che invece sono personalizzabili e permettono di accedere alle funzioni che ci interessano.

Lo schermo ha una diagonale di 1,28 pollici ed è realizzato con tecnologia AMOLED. È touchscreen, quindi è possibile muoversi all’interno del software tramite dei tocchi sul display. Si tratta di un buon pannello con un’ottima visibilità al chiuso. L’imperfetto trattamento oleofobico e la riflettanza del vetro creano qualche grattacapo in giornate particolarmente soleggiate, dove la luce diretta del sole rende problematica la visibilità all’aperto.

Caratteristiche tecniche ed esperienza d’uso

Fossil Gen 5 è equipaggiato con la piattaforma Snapdragon Wear 3100 con ben 1 Gigabyte di RAM, più che sufficiente su dispositivi del genere. È questo uno degli aspetti migliorati insieme all’aumento della memoria di archiviazione, arrivata a 8 Gigabyte in cui poter immagazzinare le applicazioni scaricabili dal Play Store. Tra queste, ci sono anche Telegram e Spotify.

La navigazione non sempre è stata fluida e reattiva. C’è stata qualche esitazione prima di aprire il menù selezionato, ma parliamo di qualche frazione di secondo. Nulla dunque che possa compromettere l’esperienza utente.


Grazie alla presenza del microfono e dell’altoparlante è possibile sfruttare lo smartwatch per ascoltare musica o per effettuare/ricevere chiamate dallo smartphone. Infatti, entrando nella lista Contatti dell’orologio (sincronizzata con lo smartphone) è possibile avviare una telefonata. Una volta selezionato il contatto, la chiamata partirà sullo smartphone ma potremo continuarla tramite l’orologio. A tal proposito, la resa è ottima sia in entrata che in uscita. L’interlocutore non ha mai riscontrato nessun tipo di problema. Certo, non è una cosa comoda parlare tramite lo smartwatch, ma è una soluzione che può tornare utile in diverse occasioni. Peccato per l’assenza di una connessione LTE, sarebbe stato sicuramente un vantaggio.

Sono tante le azioni che possiamo svolgere con Fossil Gen 5. Possiamo, per esempio, inviare un messaggio digitando il testo, selezionando una risposta rapida o formulando una risposta vocale. Nel primo caso, sorge inevitabilmente qualche difficoltà a causa delle dimensioni ridotte del display, ma ho trovato particolarmente utili la risposta rapida e vocale.


Per quanto riguarda la connettività, c’è il supporto Wi-Fi, Bluetooth 4.1, GPS e NFC per i pagamenti in mobilità tramite Google Pay. Non mancano tutti i sensori tipici di questi dispositivi: sensore del battito cardiaco, accelerometro, altimetro, sensore di luce ambientale e giroscopio. Purtroppo, non c’è la possibilità di monitoraggio del sonno e non è possibile monitorare l’irregolarità del battito cardiaco.

Per il resto, ci troviamo davanti al classico Wear OS. Uno dei limiti che mi ha creato non pochi problemi è l’impossibilità di accoppiare lo smartwatch a un nuovo smartphone senza prima effettuare un ripristino ai dati di fabbrica. In pratica, ogni volta che si cambia smartphone, sarà necessario resettare Fossil Gen 5 altrimenti l’accoppiamento non andrà a buon fine. Normalmente, l’utente non cambia spesso cellulare ma sarebbe apprezzabile poter avere la possibilità di effettuare il passaggio senza dover necessariamente ripercorrere l’intera configurazione.

I dati vengono registrati tutti su Google Fit, l’app di Big-G che consente di scegliere tra tante attività sportive da monitorare. Le informazioni sono comunque consultabili direttamente anche dall’orologio. C’è, inoltre, il supporto a Cardiogram, il servizio che sintetizza le informazioni relative alla frequenza cardiaca e monitora la nostra condizione di salute.

Arriviamo, infine, al capitolo autonomia. Fossil Gen 5 ha a disposizione 4 diverse modalità che garantiscono diversi livelli di autonomia. La modalità Giornaliera abilita quasi tutte le funzioni e implica la ricarica ogni notte. Estesa attiva le funzionalità fondamentali estendendo la durata della batteria di qualche ora. Per esempio, viene disattivato l’Always-On-Display e il Bluetooth è attivo in automatico dalle 6 alle 22. Solo ora è la modalità che – come suggerito dal nome – mostra solo l’orario preservando così la batteria. Questa si attiva automaticamente quando la batteria scende al di sotto del 10%. Infine, l’opzione Personalizzata dove l’utente può decidere autonomamente quali funzioni attivare.


Nel mio caso, ho utilizzato spesso la modalità Personalizzata con tutte le funzioni attive, fatta eccezione per l’NFC. Ho dovuto ricaricare Fossil Gen 5 ogni sera, ma sono sempre riuscita ad arrivare alla fine della mia giornata lavorativa. In alcuni rari casi, inoltre, sono riuscita ad arrivare anche fino al mattino successivo con i dovuti accorgimenti.

Mi aspettavo un risultato peggiore ma, come potete notare dagli screenshot presenti all’interno della recensione, la maggior parte della batteria è stata consumata con “orologio inattivo”. Questo dimostra come ci sia ancora tanto da lavorare sul fronte autonomia affinché questa risulti ampiamente soddisfacente.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

Fossil Gen 5 è uno smartwatch che nel complesso convince molto. È un orologio in grado di offrire funzioni intelligenti senza dover rinunciare all’eleganza e alla ricercatezza. Questo compromesso ha un prezzo che – in questo caso – è di 299 euro. Una cifra in linea con altri dispositivi di fascia alta e assolutamente giustificata dalle tante funzionalità che offre. D’altro canto, però, proprio per il costo non proprio contenuto non è indicato per chi intende sfoggiarlo solo come un accessorio di stile. La delicatezza e la pesantezza, poi, non lo rendono adatto per chi presta particolare attenzione all’ambito sportivo. In quel caso, è meglio rivolgersi verso altri prodotti come – per esempio – Huawei Watch GT 2.

Fermo restando che Fossil Gen 5 resta un prodotto completo: ottimo display, impermeabilità fino a 3 ATM, integrazione con Google Assistant, altoparlante integrato con possibilità di effettuare chiamate e tante applicazioni scaricabili dal Play Store. L’autonomia è stata migliorata e con i dovuti accorgimenti permette di coprire un’intera giornata, ma è un aspetto sul quale bisogna ancora lavorare.

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