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Facebook spinge per farsi la sua moneta virtuale: contatti con piattaforme di trading

Mag 24, 2019

MILANO – Un modo per scambiarsi denaro “facile come se ci si scambiasse una foto”. Non solo tra utenti di Facebook o delle piattaformi affini come WhatsApp e Instagram, ma per tutto il web. Una vera moneta digitale globale.

Secondo il Financial Times, Mark Zuckerberg sta spingendo sul progetto di creare una digital currency, una moneta virtuale con la sua Facebook. Per questo avrebbe datto un giro di confronto con alcuni dei massimi rappresentanti del mondo delle criptovalute, dalle piattaforme di scambio agli esperti del trading. Tentando di venire anche a miti consigli con quegli ex-compagni di studi che l’hanno accusato di aver loro rubato l’idea vincente del social network che l’ha reso ricco e famoso.

Il quotidiano della City racconta come una unità segreta di Facebook stia ormai lavorando da oltre un anno al progetto; d’altra parte era stato lo stesso fondatore a dire alla convention degli sviluppatori di Fb come i pagamenti fossero proprio un’area di possibile sviluppo del business nell’ottica della semplificazione per gli utenti. Ma tre fonti a conoscenza dei progetti spiegano al Ft che si tratterà di un progetto dai confini ben più ampi del solo ecosistema di Facebook.

Per partire col piede giusto, Zuckerberg vuole assicurarsi che la nuova valuta digitale – ancorata al dollaro – sia liquida e facilmente convertibile: per questo Facebook ha parlato con Jump e DRW, le maggiori società di trading ad alta velocità a Chicago, della possibilità di creare un mercato ad hoc. Nessuna società coinvolta ha dato commenti in questo senso, ma sempre secondo le fonti del Ft anche le piattaforme di scambio di valute digitali come Coinbase e Gemini sarebbero state contattate.

Proprio quest’ultima è la creatura dei gemelli Cameron e Tyler Winklevoss, che l’hanno fondata nel 2014. Ex compagni ad Harvard di Zuckerberg, i Winklevoss l’hanno accusato di aver rubato l’idea del social network e per questo hanno incassato un accordo transattivo da 65 milioni di dollari in contanti e azioni del social network. Secondo gli autori del reportage, il vero problema per sviluppare questo tipo di business è quello della regolamentazione.

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