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Facebook, nuove regole per under 15: più controllo ma con tante falle – La Repubblica

Apr 18, 2018

FACEBOOK continua le sue faticose manovre di primavera che seguono le audizioni di Mark Zuckerberg al Congresso e anticipano la fine del periodo di transizione del Gdpr, il nuovo regolamento europeo per la protezione dei dati personali, effettivo dal 25 maggio prossimo. C’è da aspettarsi che molte delle applicazioni più popolari che affollano i nostri smartphone si allineino alle prescrizioni del provvedimento continentale, in particolare sotto un aspetto che sta a cuore a molti genitori ed educatori: la tutela dei minori di 15 anni.

Com’era prevedibile, Menlo Park ha visto profilarsi all’orizzonte una contraddizione che si sarebbe verificata dalla sera alla mattina, quella relativa agli utenti fra i 13 e i 15 anni. Esattamente la fascia che, stando all’art. 8 del regolamento europeo, diventerebbe automaticamente “fuorilegge” da quel giorno, visto che quello stesso articolo – in assenza di provvedimenti dei singoli Paesi – alza la soglia per poter essere iscritti ai social network (e non solo) proprio a 15 anni.

·I DATI SENSIBILI E IL RICONOSCIMENTO FACCIALE

Così Facebook ha iniziato a rilasciare una serie di strumenti dedicati a tutti e soprattutto ha deciso, in tempi diversi, di rendere disponibili le garanzie previste per i cittadini europei in tutti i mercati in cui è presente. Ad esempio, consentirà di gestire al meglio in che modo le loro attività fuori dalla piattaforma vengano utilizzate per veicolare la pubblicità, favorire la rimozione di informazioni sensibili come preferenze sessuali e orientamenti religiosi e soprattutto tenterà di introdurre anche in Europa (e in Canada) il riconoscimento facciale, finora bloccato da una sentenza del regolatore irlandese datata 2012. Quello che ti suggerisce quali amici taggare nelle foto o ti avvisa se qualcuno sta tentando di usare le tue immagini per aprire dei profili fasulli. Adesso si potrà accendere o spegnere questa possibilità, che verrà abilitata di default. Quindi occorrerà disabilitarla, se non si vuole finire fra i suggerimenti delle foto altrui. Si tratta di un sistema “tutto o nulla”: non si può autorizzare l’avviso nei casi in cui le foto vengano usate in modo inadeguato e disabilitare invece i tag suggeriti.

·NUOVI TERMINI DI SERVIZIO

Facebook ha anche riscritto i Termini del servizio e le policy che sovrintendono l’uso dei dati. Al solito, per fare in modo che siano più chiare e semplici da leggere. Cambi esiziali non ce ne sono se non, e non è poco, l’allargamento di queste regole a sussidiarie e controllate come Instagram, WhatsApp e Oculus. Anche in questo caso, tuttavia, non sarà semplicissimo rifiutare quei termini visto che l’opzione per approfondire è, come al solito, scritta in piccolo e in basso. Da lì, si apre un’altra caccia al tesoro per cancellare l’account, senza menzione alla possibilità di disattivarlo temporaneamente.

·IL CONSENSO DEI GENITORI PER GLI UNDER 15

L’aspetto che sta facendo più discutere è però quello sui minori di 15 anni (come previsto dal Gdpr). In pratica – ma sarà difficile capire come sarà davvero messo in pratica – se i baby utenti in questa fascia d’età hanno condiviso informazioni sensibili (le solite: preferenze sessuali, inclinazioni politiche e religiose e così via) Facebook chiederà loro di rimuoverle oppure di ottenere un consenso dai genitori o dal tutore per mantenerle sulla piattaforma. Il via libera servirà anche a consentire le pubblicità mirate in base a quegli stessi elementi così come agli interessi manifestati sul profilo. Senza questo permesso gli under 15 navigheranno su una versione meno personalizzata del social network con una condivisione ristretta dei loro dati e annunci meno significativi. Ancora, il riconoscimento facciale verrà disabilitato per i minori di 18 anni, le categorie pubblicitarie saranno ristrette e – questo è un fatto importante – le opzioni di default per i post non includeranno l’opzione “Pubblico”. Entro l’anno, infine, arriverà un sito dedicato ai teenager da cui si potranno gestire meglio tutti questi tasselli.

·LE ISCRIZIONI SOSPETTE

C’è tuttavia una serie di contraddizioni che rendono questi meccanismi dedicati ai bambini e agli adolescenti piuttosto spuntati. Se non inutili. Primo: Facebook continua a introdurre strumenti e meccanismi dedicati a chi immagina abbia indicato sinceramente la propria età ma nulla cambia nel punto essenziale della questione. Chiunque può iscriversi al social network usando dati e nomi falsi e, soprattutto, impostando una data di nascita che gli eviti tutti questi problemi. Ma questo non dipende proprio dal social: così come la legge statunitense anche il Gdpr nulla prescrive su un necessario lavoro di “bonifica” che spetterebbe alle piattaforme per annullare le iscrizioni di utenti che si sospetta siano minori di 13 anni (e in questo caso di 15).

Il secondo elemento lo fa notare Josh Constine su TechCrunch e, purtroppo, rende abbastanza inutile anche questi nuovi strumenti di controllo genitoriale pur ammettendo che il piccolo utente non abbia barato e abbia cioè dichiarato la sua vera età. Prerequisito per il quale gli avvisi e le limitazioni di Facebook possono entrare in funzione. Altrimenti, come visto, Facebook ti prende per adulto e fine della storia.

·IL CONSENSO ”FORMALE”

Per effettuare quella verifica ai piccoli utenti basta infatti selezionare uno dei loro contatti su Facebook o inserire un qualsiasi indirizzo email. Al destinatario sarà chiesto di dare il consenso per il proprio “figlio” a condividere informazioni sensibili. Stop. Non c’è alcun passaggio né alcuna necessità di mostrare documenti identificativi: Facebook si “fida ciecamente”, come scrive il reporter che l’ha testato, del fatto che gli utenti abbiano indicato i propri genitori o tutori. Potenzialmente i bambini possono autorizzarsi la condivisione dei dati da soli, indicando un amico sopra i 15 anni o inserendo un proprio indirizzo e-mail alternativo e cliccando un bottone. Nient’altro. A quanto pare Facebook non avrebbe per il momento intenzione di raccogliere ulteriori informazioni per verificare questo permesso che, come l’indicazione della data di nascita nell’iscrizione, diventa dunque una foglia di fico abbastanza grottesca.

·SCARICARE LE INFORMAZIONI

Infine, è stata ridisegnata la sezione attraverso la quale scaricare i propri dati. I contenuti e i dati sono divisi in categorie, si possono visualizzare senza scaricarli o scaricarli selezionandoli in vari formati. Peccato che non risponderanno a pieno alla necessità che siano portabili su piattaforme simili o anche concorrenti. Insomma, nessun formato interoperabile che renda possibile ritrovare il vero Giovanni Rossi su una piattaforma concorrente di Facebook.

·QUANDO ENTRERANNO IN VIGORE LE MODIFICHE

Tutte queste modifiche saranno operative già questa settimana – alcune ne abbiamo già viste in azione, spesso occorre uscire dall’app e rientrarci per visualizzarle – per l’Unione Europea. Ci vorrà un po’ più di tempo per gli altri Paesi del mondo.

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