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Winks, il terzo golden-boy del Tottenham dopo Kane e Alli

Ott 12, 2017

Stefano Chioffi

giovedì 12 ottobre 2017 16:32

ROMA – Il Tottenham è una delle tre squadre con l’età media più bassa in Premier League: 26 anni. Solo il Liverpool (25,4) e il Newcastle di Benitez (25,6) possono vantare una rosa più giovane rispetto a quella del tecnico argentino Mauricio Pellegrini. Il Tottenham ha rilanciato ad agosto la sfida per il titolo, dopo il terzo posto nel 2016 (alle spalle del Leicester di Ranieri e dell’Arsenal) e il secondo nel 2017 (dietro al Chelsea di Conte). Non riesce a diventare campione d’Inghilterra da 56 anni: era il 1961, in panchina c’era Bill Nicholson, decisivi i ventotto gol di Bobby Smith e i ventidue di Les Allen, che formavano la coppia d’attacco. Il capitano di quel Tottenham era Danny Blanchflower, passaporto nordirlandese, che nel 1963 avrebbe poi alzato al cielo con gli Spurs anche la Coppa delle Coppe battendo in finale l’Atletico Madrid.

L’ATTESA – Solo due volte il Tottenham ha vinto il campionato: prima del 1961, era capitato nel 1951. E ora, con Pochettino in panchina, che è arrivato a Londra nel 2014 e ha un contratto rinnovato fino al 2021, vuole sfatare un tabù che si trascina da troppo tempo. Ecco perché ha rinunciato a offerte faraoniche anche dall’estero per trattenere in estate il centravanti Harry Kane, 24 anni, ottantuno gol in Premier dal 2014, e Dele Alli (classe 1996), mezzala che incanta a Wembley e con la maglia della nazionale di Gareth Southgate.

IL RUOLO – Kane è cresciuto nel vivaio degli Spurs, Alli è stato scoperto nel Milton Keynes Dons. Anche Danny Rose, terzino sinistro, 27 anni, proviene dal settore giovanile del club londinese. Così come l’ultimo baby lanciato da Pochettino: Harry Winks, ventuno anni, regista-mediano, già chiamato in nazionale dal ct Southgate e in corsa per un posto nella lista dei convocati per il Mondiale in Russia. E’ un play moderno: corsa, visione di gioco, pressing, resistenza, tackle, passaggio filtrante, lancio lungo, un repertorio ricco e completo. Ha ventuno anni, è nato a Hemel Hempstead (43 chilometri da Londra), è alto un metro e 78, pesa 68 chili. Non ha procuratore, ha scelto di farsi rappresentare dai suoi genitori Gary e Anita. La mamma e il nonno hanno radici spagnole.

I NUMERI – Ventuno presenze e un gol (contro il West Ham) nella scorsa stagione in Premier. Cinque partite nel campionato attuale, più un debutto da incorniciare in Champions League a Nicosia contro l’Apoel (3-0). Pochettino è il suo maestro, ha fermato due volte la sua cessione in prestito, nelle gerarchie del tecnico ha sorpassato Moussa Sissoko, Victor Wanyama e Moussa Dembele. Lo ha seguito a lungo durante i tornei giovanili con il Tottenham Under 21, lo ha inserito gradualmente in prima squadra e lo considera adesso una pedina molto importante nel suo 4-2-3-1. Winks è un destro naturale, si muove quasi sempre accanto a Eric Dier. E’ tifoso, da quando era bambino, del Tottenham, che ora gli ha prolungato il contratto fino al 2022 e gli ha aumentato lo stipendio: 40.000 sterline a settimana. E’ molto amico di Alli, sui social hanno pubblicato diverse foto insieme durante i viaggi e gli allenamenti svolti con l’Inghilterra, in occasione degli ultimi impegni contro la Slovenia (1-0) e la Lituania (1-0).

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