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E la Chiesa chiede “attenzione pastorale” alle unioni omosessuali

Dic 17, 2019

CITTA’ DEL VATICANO – La Congregazione per la Dottrina della fede chiede più “attenzione pastorale” alle unioni omosessuali. In un articolato studio commissionato dal Papa, la Pontificia Commissione biblica (ramo dell’ex Sant’Uffizio) ha dato vita ad una lettura antropologica – mai tentata prima – della Bibbia alla luce dell’uomo di oggi. In quattro capitoli di oltre 300 pagine (edizioni Lev, titolo “Cosa è l’uomo”) si affronta anche il tema dell’omosessualità.

Nel documento, la Dottrina della Fede ribadisce che “l’istituzione matrimoniale, costituita dal rapporto stabile tra marito e moglie, viene costantemente presentata come evidente e normativa in tutta la tradizione biblica” e che non esistono “esempi di unione legalmente riconosciuta tra persone dello stesso sesso”. Tuttavia, la Pontificia Commissione biblica registra anche le voci che dissentono e che rivendicano accoglienza – al pari di quella per le unioni etero – della “omosessualità e delle unioni omosessuali quale legittima e degna espressione dell’essere umano”.

“Da qualche tempo – si legge nel documento dell’ex Sant’Uffizio -, in particolare nella cultura occidentale, si sono manifestate voci di dissenso rispetto all’approccio antropologico della Scrittura, così come viene compreso e trasmesso dalla Chiesa nei suoi aspetti normativi. Tutto questo è giudicato come il semplice riflesso di una mentalità arcaica, storicamente condizionata. Sappiamo che diverse affermazioni bibliche, in ambito cosmologico, biologico e sociologico, sono state via via ritenute sorpassate con il progressivo affermarsi delle scienze naturali e umane; analogamente – si deduce da parte di alcuni – una nuova e più adeguata comprensione della persona umana impone una radicale riserva sull’esclusiva valorizzazione dell’unione eterosessuale a favore di un’analoga accoglienza della omosessualità e delle unioni omosessuali”.

“Di più – registra ancora il documento della Dottrina della fede -, si argomenta talvolta che la Bibbia poco o nulla dice su questo tipo di relazione erotica, che non va perciò condannata, anche perché spesso indebitamente confusa con altri aberranti comportamenti sessuali”. L’allusione è alla pedofilia.

Si legge, in chiusura: “L’esame esegetico condotto sui testi dell’Antico e del Nuovo Testamento ha fatto apparire elementi che vanno considerati per una valutazione dell’omosessualità, nei suoi risvolti etici. Certe formulazioni degli autori biblici, come le direttive disciplinari del Levitico, richiedono un’intelligente interpretazione che salvaguardi i valori che il testo sacro intende promuovere evitando, dunque, di ripetere alla lettera ciò che porta con sé anche tratti culturali di quel tempo. Sarà richiesta un’attenzione pastorale, in particolare nei confronti delle singole persone, per attuare quel servizio di bene che la Chiesa ha da assumere nella sua missione per gli uomini”.

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