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Granatina arriva in Cima

Giu 14, 2020

Un secondo (Rubaiyat) e un quarto posto (La La Land), per i tedeschi in trasferta ieri a Capannelle per i Premi Parioli e Regina Elena. E due vincitori non proprio attesi per le Ghinee de’ noantri, all’ippodromo romano: Cima Emergency tra i maschi e soprattutto Granatina tra le femmine.

PARIOLI – «Se c’è da suonare la musica, devi avere qualcuno che sappia farlo». Così Bruno Grizzetti su Gerald Mosse e la sua interpretazione perfetta dello spartito del Parioli in sella a Cima Emergency. Il 53enne francese, da poco fisso in Italia per il Grizzly e in seconda scelta per la Incolinx, è un autentico fantino da gran premio: domenica scorsa a Milano aveva fatto suo l’Ambrosiano con Brasilian Man, ieri la replica appunto con Cima Emergency mettendo in pratica il manuale del fantino perfetto. Ovvero prendere la scia del favorito, in questo caso Rubaiyat, pedinarlo per tutto il percorso e aggredirlo ai 200 finali, dopo che quello aveva messo sotto il battistrada Castellazzo e i deludenti Badram, alla fine solo settimo, e Elaire Noire.

Cima Emergency appartiene alla Cocktail di Giampiero “Peo” Soccini e Pietro Barbarito ed è stato allevato dalla Le.Gi di Massimo Parri, che gliel’ha venduto per 30.000 euro da yearling all’asta SGA. Il nome si ispira all’infortunistica, che da quarant’anni è uno dei settori professionali di Soccini (e da uno anche lo sponsor sulla giubba di scuderia): questo figlio di Canford Cliffs nel 2019 aveva collezionato tre secondi posti (significativo quello nel Gran Criterium a largo distacco proprio da Rubaiyat, nel 2020 due vittorie e magari adesso un tentativo nel Derby, che la sua scuderia ha già conquistato nel 2008 con Cima de Triomphe. Grizzetti ci contava molto soprattutto dopo un gran lavoro sui 1200 in pista da corsa a San Siro dopo il vittorioso rientro. «Ha imparato a rilassarsi e in questa circostanza s’è visto», il commento di Mosse.

REGINA ELENA – Per carità, il gioco on line (fino a ieri era possibile solo quello, con le agenzie chiuse) in Italia è quasi inesistente. Ma qualcosa vorrà dire se nessuno è stato in grado di azzeccare Tris, Quarté e Quinté, che erano abbinati al Regina Elena: prima Granatina (anche a 50/1), seconda Faccio Io, terza Royal Wedding (questa quasi l’ultima tra le diciannove del campo e ancora maiden!), quarta La La Land e quinta Visions.

Mosse, che aveva vinto questa corsa nel 2019 con Fullness of Life, è andato vicino al raddoppio con Faccio Io, solita… operazione ben riuscita di Grizzetti (rientro in pista dritta sulla velocità e poi caccia al bersaglio grosso appunto nel Regina Elena). E invece dal mucchio selvaggio è sbucato Pasquale Borrelli, che a 36 anni ha vinto la prima corsa di gruppo in carriera, in sella a una cavalla che ha una storia tutta da raccontare: praticamente una Cenerentola a quattro zampe.

Il nome Granatina è stato scelto da Letizia, figlia 18enne del proprietario Fabio Antonini, perché la nonna così la chiamava da piccola. Antonini, che commercia carni («Ma niente cavalli, eh!») a Rignano Flaminio, l’ha comprata da puledra da Giuseppe Rosati Colarieti, uno degli allevatori storici del galoppo italiano, e l’ha affidata al 45enne Andrea Renzi che, dopo una discreta carriera da fantino in ostacoli, è stato l’ultimo allenatore della Razza del Terminillo, la scuderia della famiglia Rosati Colarieti, e ora allena tredici cavalli proprio a Capannelle: tra questi c’è anche Flam, pure allevato al Terminillo e nella stagione primo nel San Gennaro, quarto nell’Arconte e quinto nel San Giuseppe.

S’è così chiuso un cerchio, con il capolavoro di ieri, per questa simpatica cavalla che ha ottenuto la prima delle cinque vittorie in carriera addirittura a Tagliacozzo, pittoresco ippodromo provinciale, con il suo anello in sabbia tra le montagne abruzzesi. Ai 400 metri finali Borrelli s’era visto chiudere in malo modo lo spazio vitale da Gian Pasquale Fois con Royal Wedding, ma è stato freddo e lucido nel ritrovarlo rapidamente in mezzo alla pista e fiondare la saura verso il traguardo. Granatina porta il marchio di Sakhee’s Secret, stallone che s’è specializzato nel produrre vincitori delle Ghinee italiane: prima di lei, Salford Secret e Out of Time nel Parioli.

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