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Cyberbullismo: per 8 ragazzi su 10 insultare in rete si può

Feb 6, 2017

Per 8 ragazzi su 10 non grave insultare, ridicolizzare o rivolgere frasi aggressive sui social. Gli attacchi verbali in rete non sono considerati

gravi perch non vi violenza fisica. La maggior parte, 7 su 10, prende di mira l’aspetto fisico, l’abbigliamento e i comportamenti della vittima, convinti che il malcapitato non avr alcuna conseguenza dagli attacchi. E sempre 7 su 10 non giudicano grave pubblicare immagini non autorizzate che ritraggono la vittima.

la fotografia del cyberbullismo in Italia secondo una ricerca della Sapienza di Roma, presentata oggi nella Capitale in occasione del via al progetto “Giovani ambasciatori contro il bullismo e il cyberbullismo per un web sicuro”, organizzato dal Moige con la Polizia di Stato, insieme alla Fondazione Vodafone Italia e Trend Micro per un uso responsabile della rete.

Per oltre l’80% l’offesa sui social non grave

Dai dati della ricerca emerge l’immagine di ragazzi molto poco consapevoli delle regole della rete, degli effetti di comportamenti aggressivi, dell’impatto sulla vittima, di quanti possono accedere e per quanto tempo a tali materiali.

La ricerca, condotta su 1.500 ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado, rileva un generale atteggiamento di sottovalutazione degli effetti dei comportamenti in rete.

L’82% non considera grave insultare, ridicolizzare o rivolgere frasi aggressive sui social. L’86% ritiene che le conseguenze per la vittima non siano gravi e che, considerato che non si d luogo a violenza fisica diretta, l’atto aggressivo verbale pu essere considerato non grave e irrilevante. Il 76% dichiara che insulti o frasi aggressive riguardano l’aspetto fisico, l’abbigliamento, i comportamenti.

Il 71% dichiara che la vittima non avr alcuna conseguenza dagli attacchi. Il 68% afferma che non grave pubblicare immagini, senza autorizzazione, che ritraggono la vittima. Gli insulti ripetuti o la pubblicazione di immagini lesive sono ritenuti leciti perch ritenuti circoscritti ad un ristretto numero di persone che ne avrebbero accesso.

Le dinamiche dell’aggressivit on line

Secondo la ricerca, i temi sui quali le condotte aggressive si concentrano riguardano: l’aspetto fisico, comportamenti di chiusura, di timidezza, elementi di non aggregazione a gruppi forti, l’abbigliamento, la scarsa disinvoltura, la carenza di coraggio, la non propensione verso le trasgressioni, aspetti che riguardano la religione, condotte aderenti alle regole, dipendenza da genitori, il “mostrarsi paurosi”. Inoltre: le condotte definite “da bambino”, non da giovane “Smart” sono particolarmente ridicolizzate. I meccanismi dell’aggressione in rete, dice l’indagine della Sapienza, evidenziano la particolare insistenza ed il compiacimento nell’esporre la vittima, accanto ad una assenza di empatia e di incapacit di percepire conseguenze ed effetti: sembra che il mondo virtuale si configuri come caratterizzato dalla possibilit di conferire liceit ad ogni comportamento.

Progetto per uso consapevole del Web

Il progetto di prevenzione che prende il via oggi coinvolger 40.405 studenti e pi di 80mila tra docenti e genitori, presenti in 114 scuole medie di 15 regioni. Con attivit educational interattive, materiali didattici e open day sar promossa una maggiore consapevolezza delle problematiche legate all’utilizzo improprio del web. L’azione di sensibilizzazione e di prevenzione si realizzer attraverso interventi formativi e informativi: tra cui piattaforma educativa,kit didattico, App.

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