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Confindustria mette in guardia sulla ripresa: “Rischio nuova caduta”

Nov 21, 2020
MILANO – Per l’economia italiana è attesa una brusca battuta di arresto sul finale di anno. E’ quanto mette in evidenza il centro studi di Confindustria, che parla di “rischio di nuova caduta” e di una “seconda recessione” per l’Italia con il Pil del quarto trimestre atteso “di nuovo in calo”. Secondo il Csc “Peggiorano i servizi”, ma anche l’industria vede una “risalita stoppata”. La domanda interna e “fragile” e “con la seconda ondata di pandemia è previsto un nuovo stop a fine 2020” per gli scambi del commercio mondiale.

Ed è allarme per uno “stop dell’occupazione”: gli economisti di Confindustria rilevano che “l’occupazione si è di nuovo appiattita a settembre, dopo la risalita temporanea a luglio-agosto. La disoccupazione sembra ripuntare verso il basso, come a marzo-aprile, per la contrazione della forza lavoro. Il quarto trimestre anche per l’occupazione si preannuncia in negativo.

Il Csc parla di “seconda recessione” spiegando che “le recenti misure restrittive per arginare l’epidemia inducono a stimare che nel quarto trimestre si avrà di nuovo un Pil in calo. L’impatto sull’economia italiana dovrebbe essere contenuto rispetto al crollo nel primo. nel secondo (-17,8%), dato che molti settori produttivi restano aperti”. L’attesa nuova contrazione del Pil negli ultimi tre mesi el 2020 “avviene subito dopo il forte rimbalzo nel terzo trimestre (+16,1%), che aveva riportato l’attività al -4,5% dai livelli pre-Covid”.

In questo quadro “Peggiorano i servizi. Il pm nei servizisegnala un ulteriore arretramento già in ottobre (46,7 da 48,8), con domanda indebolita. Dopo il recupero parziale del settore turistico fino ad agosto, a fine anno in vari segmenti le perdite saranno ancora vicine al 70% (stime Federturismo)”.

Nell’industria “viceversa, il pmi in ottobre (53,8) ha fornito ancora segnali positivi. Tuttavia, la produzione già a settembre-ottobre ha visto interrompersi il suo rapido recupero, sui livelli pre-Covid: ciò potrebbe preludere a una nuova, moderata, caduta nel quarto trimestre”. in sintesi, gli economisti di via dell’Astronomia vedono per l’industria una “risalita stoppata”.

La domanda interna è “fragile” . “Gli ordini interni dei produttori di beni di consumo sono risaliti a -28,3 (-34,4 nel 3° trimestre), quelli dei produttori di beni strumentali a -31,4 (da -42,8). La fiducia delle famiglie però diminuisce, con forte calo delle attese sull’economia: ciò alimenta la propensione al risparmio”

Nelle imprese c’è poi “più debito per la liquidità. A settembre la dinamica del credito alle imprese ha accelerato ulteriormente (+6,8% annuo, da -1,0% a gennaio), per sopperire alla carenza di liquidità. I prestiti con garanzie pubbliche hanno superato i 110 miliardi a novembre (dati Task Force). Ciò peserà sul debito bancario (da 16,5% a 18,9% del passivo, stime CsC) e sugli oneri finanziari, riducendo le risorse per investimenti”.

L’export è “in risalita”, con un recupero che “ha riguardato tutti i principali tipi di beni e, con ritmi diversi, i maggiori mercati. Le indicazioni a inizio quarto trimestre erano positive: in risalita gli ordini manifatturieri esteri. Tuttavia – avverte il CsC – le probabilità di una nuova caduta a fine anno sono alte, a causa della pandemia, specie nelle voci legate al turismo”.

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