MILANO – Ore 10:30. Il tentativo di accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina torna al centro della scena a meno di tre settimane dalla data di incremento delle tariffe doganali, fissata al 1° marzo prossimo. Il vice premier cinese Liu He ha in agenda un incontro con il segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin e con il rappresentante Usa sullo scacchiere commerciale Robert Lighthizer, a Pechino, e sono partite le fasi istruttorie per arrivare all’alto vertice. Intanto, in casa, il presidente Trump è di nuovo minacciato da un altro shutdown a causa del mancato accordo tra Repubblicani e Democratici sul budget federale.
Kerry Craig, strategist di JPMorgan AM, ha sintetizzato a Bloomberg la posizione degli investitori: “Abbiamo ancora preoccupazioni circa la crescita globale, che si concentrano su queste trattative tra Usa e Cina. Non credo che andremo ad assistere a particolari movimenti questa settimana”.
Giornate importanti anche in Europa, con la riunione dei ministri finanziari dell’Eurozona mentre i segnali di rallentamento economico preoccupano tanto quanto le frizioni interne tra grandi Paesi quali Francia e Italia. Milano si conferma in buon rialzo con il Ftse Mib a +1,4%. A Piazza Affari si mette in evidenza il comparto bancario, dopo che i principiali istituti hanno rilasciato i comunicati nei quali annunciano i risultati degli stress test della Bce. Positive anche le altre Borse europee: Londra sale dell’1%, Francoforte dell’1,1% e Parigi dell’1,2%.
I mercati cinesi hanno registrato forti guadagni dopo la chiusura legata al Capodanno della scorsa settimana: Shanghai segna un guadagno dell’1,4%, Hong Kong in positivo di mezzo punto percentuale. La Borsa di Tokyo oggi è rimasta chiusa in occasione del National Foundation Day. Wall Street è reduce dalla chiusura mista di venerdì, con il Dow Jones in rosso dello 0,2% e il Nasdaq in rialzo dello 0,1%.
Sul mercato valutario, le quotazioni dell’euro sono poco mosse in avvio dei mercati europei a 1,1324 dollari vicino ai valori di venerdì dopo la chiusura di Wall Street. Sullo yen la moneta unica europea scende a 124,52 yen. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi si stabilizza poco sotto 290 punti: il differenziale di rendimento si attesta a quota 287, con il decennale italiano al 2,97% alla riapertura dei mercati dopo l’esplosione dello scontro sui vertici di Bankitalia.
Tra le materie prime, il prezzo del petrolio è in ribasso. Sui mercati asiatici i future sul Light crude arretrano di 55 cent a 52,17 dollari e quelli sul Brent di 45 cent a 61,65 dollari. Le quotazioni dell’oro sono in calo sui mercati asiatici in avvio di settimana a fronte di un avanzamento del dollaro che si rafforza ormai da diversi giorni: il lingotto con consegna immediata cede così lo 0,2% a 1.311 dollari l’oncia.