• 25 Aprile 2024 7:36

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CES 2018: cosa ci dice tutta questa tecnologia?

Gen 12, 2018

Si sta concludendo in queste ore il CES 2018 di Las Vegas, la fiera di elettronica di consumo più famosa del mondo. La sua importanza trascende il numero di espositori, di visitatori o di prodotti presentati. Il CES è la fiera più importante perché ti dice cosa arriverà quest’anno e in che direzione vedremo delle novità l’anno prossimo. E questa è stata una bella edizione.

I trend forti che emergevano in maniera forte sono stati 4. Il primo è quello delle start-up. Ormai è chiaro che l’innovazione vera viene creata dalle piccole aziende, nate con un’idea e cresciute grazie a tanta forza di volontà, fino ad arrivare a conquistare un posto al sole.

Il padiglione dedicato a queste realtà innovative è grande, ma soprattutto denso. Per percorrere una corsia ci si impiega anche un’ora e si spazia dalle applicazioni software più dure, ai prodotti più strampalati, passando per iniziative sociali, prodotti utili e veri colpi di genio.

Di sicuro, si sta producendo molta più innovazione in questo padiglione che non in tutte le grandi aziende del pianeta. La missione italiana, fortemente voluta da Tilt e alla quale dedicheremo un altro articolo, contava quasi 40 start-up, organizzate in tempi brevissimi ma capaci di mostrare al mondo che il nostro Paese non è solo food e moda.

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L’anello che li controlla tutti: una start up del Sud presenta un nuovo e promettente sistema di controllo.

La competizione a livello globale, ormai, la si batte solo se si innova e ormai le grandi aziende hanno capito che non possono sviluppare tutto in casa. Se il progresso tecnologico corre come un treno, dobbiamo dire grazie a chi ha creato gli strumenti per rendere “democratico” lo sviluppo di hardware e software: Arduino e i movimenti open source in primo luogo. Il risultato si è visto in questo padiglione.

Il secondo, forte, trend è quello della robotica. Metà del secondo piano del padiglione sud è pieno zeppo di robot. Mai visti così tanti (e diversi) tutti assieme. Se ne trovano di tutti i tipi e con ogni scopo: si va dal giocattolo ballerino al rover subacqueo, passando per giganti da corsa (non potete capire se non lo vedete dal vivo) e robot ad andatura mista ruota/zampa.

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Ecco esposto il robot pilota che ha sfidato Valentino Rossi. Ha perso, ma è solo questione di tempo…

I kit per le scuole sono tantissimi, una vera esplosione, e questo ci lascia ben sperare per il futuro. Ormai è chiaro che l’elettronica e la meccanica permettono di realizzare qualsiasi idea, quello che deve ancora migliorare è il software, per far uscire i robot dall’utilizzo nei compiti ripetitivi e farli diventare strumenti di vita quotidiana.

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Il robot più grande della fiera. In teoria dovrebbe essere il protagonista di un nuovo sport basato su gare di velocità.

Il terzo trend è quello della realtà virtuale e aumentata. Nonostante l’hype dei due anni passati sia scemata, è un settore in grande fermento che ci darà grandi soddisfazioni.

La tecnologia avanza, ma non è ancora pronta: la seconda versione dell’HTV Vive ha ancora il cavo che lo lega al PC, le sovrapposizioni della realtà aumentata sono ancora troppo parziali, ma molte innovazioni stanno andando nella direzione giusta.

Ci sono tecnologie che riconoscono le dita delle mani, guanti per dare le percezioni tattili, trasmettitori wireless per le immagini e mille trucchi per evitare gli illuminatori ambientali. La stessa fotocamera 3D presentata da Lenovo può dare un grande contributo nel sdoganare l’uso dell’immersività nel quotidiano. Ci vorranno ancora anni per arrivare a esperienze impensabili, ma non saranno anni noiosi: provare i passi in avanti che verranno fatti ci toglierà il fiato ogni volta.

Il quarto trend è quello del comando vocale integrato in dispositivi con intelligenza artificiale. Televisori, spazzolini, telecamere, cucine… in casa praticamente tutto potrebbe essere in grado di ascoltarci e agire. Le cose, però, sono meno lucenti di quanto non appaiano.

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La piattaforma Intel è usata in molte applicazioni critiche come i droni di alto livello.

Secondo me siamo ancora indietro nella vera integrazione sociale di questi dispositivi che rischiano di restare degli apparati autoreferenziali lontani per utilità da quello che sogniamo. Piano piano, però, diventerà un’abitudine provare a usare qualsiasi funzione di casa o dell’auto con un “Alexa”, “Ok Google” o simile e tra dieci anni ci sorprenderemo quando l’oggetto non risponderà.

A dirla tutta, ci sarebbe anche un quinto trend, che però si riassume in meno di una riga: ti aspetti tante novità dai grandi brand dell’elettronica di consumo e invece…

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