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Cassa integrazione, bonus da 600 euro, voucher baby sitter: l’Inps si prepara alle domande

Mar 30, 2020

MILANO – Si avvicina la data del primo aprile a partire dalla quale l’Inps aprirà la possibilità di richiedere i bonus da 600 euro per pagare il servizio di baby-sitting (mille euro per forze dell’ordine e personale sanitario) e l’indennità

da 600 euro per gli autonomi e le partite Iva.

#InpsComunica#EmergenzaCovid19#DecretoCuraItalia Le domande per usufruire della prestazione “indennità 600 euro” potranno essere presentate a partire dal primo aprile 2020 https://t.co/YcbRA5Lestpic.twitter.com/2fegDqhWMV

— INPS (@INPS_it) March 30, 2020

Mentre si appesantisce il traffico sul sito, come segnalano alcuni lettori, a testimonianza di quanti italiani cerchino informazioni a riguardo, non mancano gli allarmi per altri strumenti introdotti dal Cura Italia a sostegno economico di chi sta vivendo la crisi del coronavirus. In particolare, la cassa integrazione semplificata e potenziata con quella in deroga per le imprese con un solo dipendente: secondo i Consulenti del lavoro sarà impossibile arrivare a metterla nelle tasche dei lavoratori fermi per il 15 aprile, come promesso.

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Le circolari operative dell’Inps

E’ lo stesso Istituto a diffondere una nota per ricordare: “Cassa integrazione, congedo parentale e bonus baby sitter: l’Inps ha pubblicato le circolari con le modalità operative per la richiesta di alcune delle principali misure previste dal decreto cura Italia per sostenere lavoratori e famiglie”.

La Cassa integrazione

Il dettaglio dice che la circolare 47/2020 “prevede l’accesso semplificato per le aziende al trattamento ordinario di Cassa integrazione (Cigo), all’Assegno Ordinario e alla Cig n deroga, con causale “COVID 19 nazionale”. Per la Cigo e l’assegno ordinario non sarà necessario dimostrare la non imputabilità e la temporaneità dell’evento né comunicare la data di ripresa dell’attività”. Non sarà neppure richiesta alcuna “relazione tecnica e, per l’assegno ordinario, non sarà necessario compilare la scheda causale. Questi interventi potranno avere durata massima di 9 settimane per periodi che vanno dal 23 febbraio al 31 agosto 2020”.

Per le aziende con oltre cinque dipendenti che chiedono la cassa in deroga è necessario un accordo a livello territoriale (sono stati appena ripartiti i fondi) mentre quelle fino a cinque sono esonerate dall’accordo. Il pagamento sarà diretto per la cig in deroga mentre per gli altri casi dipenderà dal datore di lavoro che può anticipare il pagamento.

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Le critiche e il sito in tilt

Ma sul punto della cig sono assai critici dal Consiglio nazionale dei Consulenti del Lavoro: con le normative e le disposizioni amministrative vigente “è tecnicamente impossibile che i lavoratori possano ricevere quanto maturato, a titolo di ammortizzatore sociale, entro il 15 aprile”, perché occorrerebbero delle “modifiche e semplificazioni” per permettere l’erogazione della cassa integrazione. Ad aggravare la situazione, scrivono i professionisti, “l’enorme afflusso di richieste per le molteplici prestazioni previste” dal decreto Cura Italia (cassa integrazione, indennità autonomi, voucher baby sitter, etc), che “hanno di fatto paralizzato il sito dell’Inps, rendendo praticamente impossibile l’accesso di cittadini e intermediari per la richiesta di Pin e prestazioni”. Di nuovo a fine giornata i professionisti tornano alla carica denunciando tantissime segnalazioni di problemi all’accesso e di caricamento dei dati.

Il bonus da 600 euro

Il Tesoro ha spiegato che va ad una platea di quasi 5 milioni di persone: professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore spettacolo, lavoratori agricoli.

Anche in questo caso, per inoltrare la domanda la data fatidica è il 1° aprile. Sul portale dell’Inps campeggia infatti l’avviso che a decorrere da quella data sarà possibile presentare “le domande per usufruire della prestazione indennità 600 euro”, direttamente dal sito. L’Istituto ha specificato che non ci sarà un click day, cioè non è prevista una corsa a connettersi per ricevere l’indennità: ci sarà una data di inizio della presentazione delle domande, che è appunto il 1° aprile, ma non una fine.

Una forma di indennità è stata assicurata anche ai professionisti che sono iscritti a casse private. Per questo è stato necessario un decreto del Lavoro e dell’Economia che ha meglio dettagliato quanto previsto dal Cura Italia. Il decreto fissa in 200 milioni la quota parte del Fondo per il reddito di ultima istanza destinato a queste categorie. I requisiti sono di avere registrato un reddito 2018 sotto i 35 mila euro e di aver interrotto l’attività per il Covid-19, oppure bisogna autocertificare una riduzione di almeno il 33% del fatturato nel primo trimestre per chi ha redditi tra 35 e 50 mila euro. Le casse si stanno organizzando anche in via autonoma mettendo in campo proprie iniziative. Quanto ai 200 milioni di risorse stanziate dal governo, a conti fatti si tratta di far arrivare il bonus a 330 mila persone a fronte di attese iniziali per circa mezzo milione e le associazioni lamentano dunque come le risorse rischino di finire in fretta.

I congedi e il voucher baby sitter

#InpsComunica#EmergenzaCovid19#DecretoCuraItalia Le domande per usufruire della prestazione #Congedi#COVID19 potranno essere presentate a partire dal primo aprile 2020 #congedostraordinariohttps://t.co/lgCHALhG81pic.twitter.com/3cph5N3Ogm

— INPS (@INPS_it) March 30, 2020

Per queste voci, è l’Inps ancora a ricordare che “la circolare 45/2020 fornisce le istruzioni operative per la richiesta all’Inps del congedo COVID 19, di quindici giorni riconosciuto ai genitori per il periodo di chiusura delle scuole, da parte dei lavoratori dipendenti privati, gli iscritti alla Gestione separata e i lavoratori autonomi. I lavoratori dipendenti del settore pubblico, invece, potranno fruire del congedo presentando domanda direttamente alla propria Amministrazione di appartenenza”.

#InpsComunica#EmergenzaCovid19#DecretoCuraItalia Le domande per usufruire della prestazione “bonus #babysitting” potranno essere presentate a partire dal primo aprile 2020 https://t.co/ChpJVnOs4vpic.twitter.com/ANiMHhJgMA

— INPS (@INPS_it) March 30, 2020

C’è anche una estensione dei permessi per l’assistenza di un familiare disabile e per i lavoratori affetti da disabilità: sempre la circolare 45 dettaglia quel che ha stabilito il Cura Italia: aggiunge, alle 3 già normalmente riconosciute dalla legge, ulteriori 12 giornate di permesso retribuito, usufruibili nei mesi di marzo e aprile 2020.

Ci si rifa invece alla circolare 44 per il bonus, alternativo al congedo straordinario, per l’acquisto di servizi di baby-sitting. “Il bonus può essere richiesto dai lavoratori del settore privato, dagli iscritti alla Gestione Separata e dai lavoratori autonomi e può arrivare fino a 600 euro. Lo stesso beneficio è previsto anche per i lavoratori pubblici impegnati nel settore sanitario pubblico e privato accreditato (medici, infermieri, tecnici di laboratorio e di radiologia medica, operatori sociosanitari) e per il personale addetto alla sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegato per esigenze connesse all’emergenza epidemiologica, nella misura massima di 1000 euro”.

Il bonus – dettaglia l’Inps – potrà essere erogato tramite il Libretto Famiglia. La domanda per ottenere il bonus potrà essere presentata avvalendosi di una delle seguenti tre modalità:

  • online, utilizzando l’apposito servizio telematico “Bonus servizi di baby-sitting” disponibile nella sezione “Servizi online” > “Servizi per il cittadino” > “Domanda di prestazioni a sostegno del reddito”. La domanda di Bonus babysitting può essere fatta anche con SPID, CIE, CNS;
  • tramite il Contact center integrato, chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o numero 06.164.164 (da rete mobile con tariffazione a carico dell’utenza chiamante);
  • tramite i Patronati, utilizzando i servizi offerti gratuitamente dagli stessi.

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