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Casellati: “Il Mediterraneo deve essere un mare di pace, non una fossa comune”

Gen 20, 2019

“Non possiamo rassegnarci ad accettare la morte di tanti poveri innocenti. Il Mediterraneo deve essere un mare di pace, non una fossa comune”. Lo ha dichiarato stamani la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, durante la sua visita a Palermo, in riferimento ai due naufragi di migranti che si sono verificati nel Mediterraneo nelle ore scorse. In quello avvenuto a largo della Libia, tra venerdì e sabato, sarebbero morte 117 persone, secondo quanto raccontato da tre superstiti.

Le due tragedie hanno suscitato polemiche anche per l’effettiva capacità di gestione delle autorità libiche della propria zona Sar (Search and Rescue). Al riguardo, gli attivisti di Sea Watch che ieri hanno messo in salvo 47 migranti, tra cui 8 minori non accompagnati, spiegano: ?”Siamo ancora in zona Sar ma nessuno

si è assunto il coordinamento dell’operazione. Siamo stati rimandati ai libici che però non rispondono. Non c’è modo di parlare con loro, non rispondono neanche al telefono”

Sul punto è intervento di nuovo il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Io non sono stato, non sono e non sarò mai complice dei trafficanti di esseri umani, che con i loro guadagni investono in armi e droga – si legge in un post su Twitter – e delle Ong che non rispettano regole e ordini. Quanto a certi sindaci e governatori di Pd e sinistra anzichè denunciare la presunta violazione dei ‘diritti dei clandestini’, dovrebbero occuparsi del lavoro e del benessere dei loro cittadini, visto che sono gli italiani a pagare loro lo stipendio”.

A rispondergli a stretto giro, però, è il senatore Gregorio De Falco: “Salvini manca di umanità, è un cinico. Non so se ci sarà una Norimberga, come dice Leoluca Orlando, ma un giudizio morale c’è comunque”. De Falco attacca anche il leader dei Cinque Stelle, che ha voluto la sua espulsione dal Movimento: “A Luigi Di Maio ricordo che noi abbiamo sempre detto ‘nessuno rimanga indietro’ e non abbiamo escluso da questo la povera gente o chi è naufrago”.

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