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Cara di Mineo, Salvini caccia i migranti ma aiuta i cani

Lug 12, 2019

Prima gli italiani, poi i cani. E poi i migranti. Adou lo hanno trovato seduto al bordo di un campo, ferito e in stato confusionale. Vagava da quattro giorni, messo in mezzo a una strada nonostante la sua patologia psichiatrica. Come lui altri 27 invisibili, cacciati via dal Cara di Mineo ormai svuotato. Ma per chiudere definitivamente i cancelli c’è un problema da risolvere: non i migranti, ma i cani.

E ieri il ministro dell’Interno è sceso in campo personalmente con un video su Twitter, facendo appello alla solidarietà degli italiani. Parla Matteo Salvini attorniato da Bianca, Pablo e Ares, tre cani poliziotto, e chiede agli italiani di “aprire le porte delle loro case ai 117 cani che sono rimasti gli ultimi ospiti del Cara di Mineo o contribuire al loro mantenimento “.

Amici, abbiamo bisogno di voi!

117 cani sono gli ultimi ospiti del CARA di Mineo che come promesso ieri abbiamo chiuso, risparmiando un sacco di soldi.

Entro il 31 agosto questi amici devono trovare una nuova casa! pic.twitter.com/zMjr8WyEuC

— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 11 luglio 2019

“Prima la Madonna e i Santi, ora i cani che, per carità, sono creature e meritano grande rispetto. E gli uomini no? Mi piacerebbe lo stesso rispetto verso le persone, umiliate nella loro dignità”, dice don Luigi Ciotti.

Prima i cani, dunque. Si scopre che incredibilmente, un numero enorme di randagi, ben 117, chissà da quanto tempo aveva trovato ospitalità nel Cara di Mineo, insieme ai richiedenti asilo. Lo svuotamento del centro che aveva scatenato gli appetiti di Mafia capitale è andato avanti a grandi tappe al grido di “È finita la pacchia”: ogni settimana, a gruppi, i migranti sono stati messi sui bus e trasferiti in altri centri (la massima parte, paradossalmente, in quello di Isola Capo Rizzuto, dove la ‘ndrangheta ha fatto affari per anni), gli ultimi il 2 luglio. Tranne una trentina di quelli ai quali il decreto sicurezza ha tolto ogni forma di accoglienza: titolari di protezione umanitaria, richiedenti asilo che hanno avuto il diniego e aspettano l’esito dei ricorsi.

Giuseppe Cannella, psichiatra del Medu: “Il ministro ha abbandonato decine di migranti in difficoltà. I più deboli sono stati lasciati soli. Siamo usciti in macchina a cercarli per strada. Due nostri pazienti psichiatrici non li abbiamo ancora trovati. Ministro, si vergogni”. Se non fossero intervenuti i medici del Medu ( che li seguivano al Cara) e suor Chiara che, d’accordo con il vescovo di Caltagirone, ha trovato per loro una sistemazione temporanea in una casa della Caritas, sarebbero ancora tutti senza un tetto.

“L’Italia è un Paese in cui abbandonare i cani è reato, abbandonare le persone no – dice il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri – Abbiamo fatto noi quello che andava fatto: non lasciare le persone in strada. Se non hanno diritto, ci assumeremo le nostre responsabilità. Al ministro però chiedo: per la chiusura del Cara c’era una data, aveva una promessa da mantenere, ora sistemerà anche i cani. Poi, però, adesso che abbiamo risparmiato tutti questi soldi tagliando l’accoglienza dei migranti, ci darà anche una scadenza per risolvere il problema del lavoro dei nostri giovani, chea decine di migliaia scappano dall’Italia? Ci darà una data per dirci che l’ormai ex Cara diventerà qualsiasi altra cosa e darà occupazione a chi lavorava lì?”.

L’appello di Salvini per i cani di Mineo suscita reazioni in maggioranza e opposizione. Giuseppe Brescia, M5S, presidente della commisione Affari costituzionali della Camera, dice: “Mi dispiace che dal Viminale non si sia pensato prima a trovare una soluzione a questa vicenda, magari già nella fase di sgombero iniziata a febbraio. E spero che si dia una soluzione definitiva ai 30 invisibili ospitati dalla diocesi”. Duro il commento di Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana: “Considero abietto chi li abbandona. Ma davvero si può essere così attenti agli animali (o ai voti di chi li ama) e mostrarsi così sprezzanti per la vita degli esseri umani?”.

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