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Borse incerte, lo spread sale a 314. Caos Brexit, crolla la sterlina

Nov 15, 2018

Rep

MILANO – Borse in recupero e spread in lieve calo nonostante l’Italia scivoli verso la procedura d’infrazione europea per il mancato rispetto della regola sul debito, in seguito alla mancata modifica della Manovra per il 2019 nei suoi numeri fondamentali. Il differenziale di rendimento si porta a 305 punti in apertura di giornata, con il titolo decennale che rende il 3,45%.

Le Borse europee sono positive: Milano avvia gli scambi in rialzo dello 0,45%, Londra sale dello 0,3%, Parigi dello 0,6% e Francoforte dello 0,4%. Le Piazze asiatiche hanno chiuso in rialzo questa mattina, mentre si ragiona sull’accordo tra Bruxelles e Londra per Brexit e dopo che il numero uno della Fed, Jerome Powell, ha rassicurato che la recente volatilità dei mercati non inciderà sul percorso di graduale rialzo dei tassi Usa.

Sotto i riflettori c’è il comparto auto, con il mercato europeo che ha mostrato un calo del 7,4% a ottobre e l’Italia si è mossa in linea.

La Borsa di Tokyo ha stonato e chiuso in lieve calo una seduta dai due volti. Il primo è quello caratterizzato dal netto ribasso della mattinata, in sintonia con il quarto calo consecutivo registrato a Wall Street e con il rafforzamento dello yen sul dollaro. Il secondo è quello emerso nel pomeriggio asiatico quando sono tornati gli acquisti sull’azionario e l’indice Nikkei, che perdeva oltre l’1%, ha iniziato la risalita anche alla luce dei recuperi sulle altre piazze asiatiche. In chiusura l’indice Nikkei dei 225 titoli guida ha segnato 21.803,62 punti, in calo dello 0,2%, (-42,8 punti) e l’indice Topix del listino principale ha limato lo 0,14% a 1.638,97 punti. Le Borse cinesi, malgrado l’avvio stentato, sono riuscite a chiudere la seduta con buoni guadagni, in scia al rally nel finale: Shanghai +1,36%, a 2.668,17 punti, Shenzhen +1,45%, ai massimi intraday a quota 1.398,40. Molto bene, sulla piazza di Hong Kong, Tencent che ha guadagnato il 30% in più nel trimestre (quasi 3 miliardi di euro), battendo le attese.

La Borsa americana ha chiuso ieri in calo con le banche e il tech colpiti dalle vendite: il Dow Jones ha perso lo 0,81% e il Nasdaq ha ceduto lo 0,9%. Ancora colpita dalle vendite Apple, che ha perso il 2,8% e ha ormai corretto di oltre 20 punti percentuali dal picco di inizio ottobre entrando in una fase da “orso”.

Euro, sterlina e yen sono in rialzo sul biglietto verde, dopo l’ok del governo di Londra al piano del premier Theresa May per una soft Brexit. La moneta europea passa di mano a 1,1335 dollari e a 128,71 yen. Dollaro/yen giù a 113,54 e sterlina a 1,22 sul dollaro. Ricca l’agenda di dati macroeconomici megli Usa: si attendono tra le altre cose le richieste di sussidi per la disoccupazione, le vendite al dettaglio, l’indice manifatturiero Empire State e quello della Fed di Philadelphia. In Europa si guarda alle vendite al dettaglio della Gran Bretagna.

Il prezzo del petrolio è ancora debole, in attesa delle scorte Usa. Il mercato è nervoso per l’eccesso di di offerta. Sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti arretrano di 30 cent a 55,95 dollari e quelli sul Brent avanzano di 7 cent a 66,19 dollari al barile. L’oro è poco mosso in Asia a 1.212,09 dollari l’oncia, segnando un progresso dello 0,10%.

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