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Borse: Europa al traino di Wall Street. Piazza Affari debole, scivola Atlantia

Ott 18, 2017

MILANO – I mercati oscillano tra le parole di Xi Jinping, il leader cinese che ha parlato del futuro a lungo termine della seconda economia mondiale in apertura del Congresso del partito comunista, e i nuovi record di Wall Street. In Italia tiene banco la questione della sfiducia da parte del Pd a Visco, mentre sul fronte finanziario si registra la contro-Opa su Abertis da parte della Acs di Florentino Perez.

I mercati europei procedono in rialzo, mentre il Dow Jones di Wall Street sale di mezzo punto percentuale e torna a superare quota 23mila, cosa successa ieri per la prima volta nella storia. Gli investitori americani sono spinti agli acquisti dalla buona stagione delle trimestrali. In Europa, Francoforte sale dello 0,5% come Londra e Parigi. Milano stona in calo dello 0,1%, con Atlantia che paga il conto della concorrenza per conquistare Abertis. L’euro si mantiene sotto 1,18 dollari a 1,175 dollari e 132,5 yen. Anche lo spread tra Btp e Bund non si muove dai livelli della vigilia a 163 punti (162 ieri in chiusura). Il rendimento del titolo decennale italiano è al 2,0%.

Quello di Xi è stato un discorso che per forza di cose ha tenuto alta in agenda la partita economica globale, con Pechino che “non si chiuderà al mondo”, anzi aprirà i suoi confini via via agli investimenti stranieri e porterà avanti la riforma delle aziende di Stato per aprirle maggiormente al mercato, rafforzando e rendendo più trasparente il sistema finanziario e coordinando meglio le politiche fiscali e monetarie, facendo sì che i tassi di cambio e interesse siano più basati sul mercato che sul dirigismo. Il disegno al 2050 è trasformare la Cina in un “grande Paese socialista moderno”, che ottenga un benessere condiviso per la sua popolazione e conquisti a Pechino la leadership mondiale, anche nella difesa dell’ambiente.

A Piazza Affari si registra anche la scelta di Banco Bpm che ha individuato Cattolica Assicurazioni come nuovo partner nel settore della bancassicurazione, con un periodo di esclusiva di due settimane per definire la potenziale partnership e l’acquisizione della maggioranza di Avipop Assicurazioni e Popolare Vita. Sul fronte macroeconomico si registrano le parole del governatore Mario Draghi, che ha lodato il Jobs act come riforma in grado di far scattare un recupero dell’occupazione. Il suo discorso arriva mentre il Financial Times dice che l’Eurotower punta a ridurre l’entità del suo piano di acquisti, portandolo a gennaio da 60 a 20 miliardi al mese, ma estendendolo fino a settembre o dicembre del prossimo anno: sarebbe una riduzione e un’estensione più lenta del previsto del tapering, che sarà sul tavolo della riunione del direttivo di giovedì 26 ottobre. Gli analisti si aspettavano che la Bce avrebbe annunciato una riduzione del piano di acquisti da 60 a 40 miliardi di euro al mese e una sua estensione solo fino a giugno.

In Gran Bretagna, il tasso di disoccupazione Ilo è rimasto invariato al 4,3% nel trimestre conclusosi alla fine di agosto, rimanendo al livello più basso dal 1975. Negli Usa i nuovi cantieri a settembre sono calati del 4,7%, facendo peggio delle previsioni.

La Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo stamane, per la 12esima sessione consecutiva. L’indice Nikkei avanza dello 0,13% a 21.363,05 punti, il nuovo top da 21 anni.

Il prezzo del petrolio è in rialzo, sulla scia delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, e in particolare in Iraq, dove l’esercito ha preso il controllo dei campi petroliferi che erano in mano ai curdi. A favore di un rialzo delle quotazioni c’è il dato sulle scorte settimanali di petrolio: sono scese di 5,7 milioni di barili (-2,7 milioni la settimana scorsa) a 456,5 milioni di barili. Gli analisti prevedevano un calo di 4,2 milioni di barili. Si fa strada intanto la voce che l’accordo sui tagli alla produzione tra paesi Opec e non Opec potrebbe essere esteso di altri 9 mesi: il meeting Opec è previsto a Vienna il 30 novembre. Sulla scorta di questa raffica di notizie il Wti si porta vicino a 52 dollari al barile e il Brent sale oltre 58 dollari. Quotazioni dell’oro poco mosse sui mercati asiatici in attesa dei nuovi vertici della Fed e delle tendenza che usciranno dal congresso del partito comunista in Cina che si è aperto oggi: il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.286 dollari l’oncia.

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