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Borse deboli dopo l’accordo sulla Brexit: scoglio Parlamento, la sterlina cala

Ott 17, 2019

MILANO – Ore 9.45. Le Borse europee si muovono incerte guardando soprattutto agli sviluppi del dossier Brexit. Milano si assesta poco sopra la parità (+0,06%) con Poste Italiane ancora in evidenza dopo avere aggiornato nella seduta di martedì i massimi di capitalizzaizone sopra 14 miliardi. Sottotono, invece, il comparto petrolifero in scia alla debolezza del barile Wti. Poco mosse anche le altre Piazze europee: Londra sale dello 0,08%, Francoforte è invariata e Parigi cede lo 0,2%.

Ieri sembrava che l’intesa del Regno Unito con la Ue fosse vicina ma oggi è arrivata la frenata del Partito Unionista Britannico che ha detto che non sosterrà l’accordo in Parlamento. La corsa contro il tempo è ripartita perché tra oggi e domani, giorno in cui si riuniscono i capi di Stato e di governo europei, un accordo deve concretizzarsi in un testo legale. Lo stop ha intanto spinto la sterlina a calare fino a un minimo di 1,2835 sul dollaro. Poco mosso l’euro: la moneta unica cala a 1,1071 dollari contro 1,1074 dollari segnati ieri sera dopo la chiusura di Wall Street. La Borsa americana ieri ha terminato debole con il Dow Jones in ribasso dello 0,08% e il Nasdaq a -0,3%. In Asia chiusura invece in lieve calo per Tokyo, scesa a -0,09%.

Lo spread tra Btp e Bund è stabile in avvio: il differenziale si posiziona a 131 punti, con il tasso del decennale italiano allo 0,91% sul mercato secondario.

Tra i dati macroeconomici l’Istat diffonde quelli sul commercio estero e sui prezzi all’import ad agosto, dalla Gran Bretagna attese le vendite al dettaglio a settembre e dagli Stati Uniti l’indice Philadelphia Fed a ottobre e la produzione industriale a settembre. Ieri il rapporto della Federal Reserve (Beige book) ha testimoniato che la crescita Usa sta rallentando, con un passo ‘tra il debole e il modesto’. Pesa la guerra dei dazi, ma anche un rallentamento della domanda interna.

In calo infine le quotazioni del petrolio. I contratti sul greggio Wti con scadenza a novembre scendono di nuovo sotto i 53 dollari a 52,91 dollari al barile (-0,8%), mentre il Brent segna 58,99 dollari in calo dello 0,7%. Il prezzo dell’oro è stabile sui mercati asiatici dopo il rialzo dello 0,6% messo a segno ieri. Il lingotto con consegna immediata è quotato a 1.488,5 dollari l’oncia.

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