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Bologna, affitto negato a un ragazzo “perché sei negro”

Ott 13, 2017

BOLOGNA – “Mi ha chiamato mio figlio, aveva la voce bassa, biascicava le parole e gli ho sentito dire una cosa devastante. All’appuntamento per gli accordi con l’affittuario si sono visti respingere e liquidare in meno di cinque minuti, perché il suo amico (e da adesso è anche mio figlio) Josef è ‘negro'”. Accade a Bologna: due giovani di Ravenna, due amici “da dieci anni”, Carlo e Yosef, si sono visti negare dall’agenzia immobiliare l’appartamento che avevano trovato per vivere stabilmente sotto le Due torri. Perché appunto uno dei due è nero. Lo racconta il Resto del Carlino.

Carlo e Yosef, racconta il padre di Carlo, Filippo Donati, albergatore, sono due studenti universitari e si erano dati da fare per poter coronare il loro sogno; avevano anche trovato dei lavoretti nel weekend, per potersi pagare l’affitto a Bologna, dove vivono già ma in una situazione provvisoria. Ma si sono scontrati contro un muro fatto di razzismo e pregiudizio. Elementi simili alla vicenda di pochi giorni fa, avvenuta sempre a Bologna, quando in un palazzo frequentato da studenti e giovani precari è apparso un cartello, di cui nessuno paertamente rivendica la paternità, in cui si diceva che non si affittava a stranieri, anche se in regola col permesso di soggiorno.

Il padre di Carlo spiega su Facebook che andrà “molto presto a Bologna. Carlo Donati, figlio mio, vattene da Bologna, vattene dall’Italia, finchè sei in tempo. Qui stiamo costruendo, e siamo già a buon punto, una società incivile”. Valentina Morigi, che è assessore alle Politiche giovanili e all’immigrazione al Comune di Ravenna, si è messa in contatto con Yosef. “Un episodio di una gravità enorme, una vicenda ‘surreale’, per usare le parole di Yosef. In questi tempi, in cui lo ‘straniero’ o chi ha la pelle più scura è il capro espiatorio perfetto di una crisi spietata, il razzismo è diventata un’arma potente, sposta voti e coscienze. Un mucchio di voti e un mucchio di coscienze. Quando

ascoltiamo distratti parole di odio, quando leggiamo annoiati sui social discorsi violenti e discriminatori, non pensiamo mai che alle parole possano seguire anche i fatti. E invece – sottolinea Morigi -., eccoli che arrivano i fatti, disarmanti e surreali, come quella operatrice dell’agenzia immobiliare di Bologna che questa mattina ha guardato un nostro concittadino negli occhi e gli ha detto non si affitta ai “negri”.

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