• 29 Marzo 2024 9:12

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BMW, la moto del futuro non cade mai e si guida senza casco

Ott 12, 2016

Dopo aver presentato un prototipo di auto a guida autonoma, per festeggiare l’approssimarsi del suo centenario, BMW ha mostrato un altro concept affascinante, questa volta una moto, la BMW Motorrad Vision Next 100. Linee futuristiche a parte la caratteristica principale del veicolo, almeno nelle intenzioni di BMW, è quello di poter essere guidato senza casco. Perché? Semplice, perché non cadrà mai, in nessuna condizione di guida, proteggendo in questo modo il pilota.

“I sistemi di assistenza intelligenti, attivi, manterranno automaticamente la motocicletta in equilibrio, sia durante la guida che quando è ferma. In determinate situazioni di guida, i sistemi potranno conferire maggiore stabilità e assicurare un livello di sicurezza superiore: non sarà più possibile cadere dalla moto”, ha spiegato Edgar Heinrich, responsabile del design Motorrad per BMW.

Il sofisticato sistema di autobilanciamento però non è l’unica caratteristica avanzata di questa moto futuristica. La Motorrad Vision Next 100 ad esempio dovrebbe avere anche un motore boxer ad emissioni zero e un particolare telaio triangolare chiamato Flexframe, che permette di sterzare senza che siano necessari gli snodi utilizzati oggi. Muovendo il manubrio infatti la forma dell’intero telaio muterebbe, rendendo possibile il cambiamento di direzione.

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Carrozzeria, sella, copertura superiore del telaio e parafanghi inoltre sono in fibra di carbonio, mentre i pneumatici integrano la funzione di ammortizzazione e il loro profilo variabile si adatta alle particolarità del fondo stradale.

Il casco però non è l’unica cosa di cui la Motorrad consentirà di fare a meno. Come si può notare dalle immagini infatti non esiste alcuna strumentazione di bordo: le informazioni utili, quando necessarie, saranno infatti visualizzate direttamente sul visore del pilota.

“Moto e abbigliamento sviluppato appositamente formano un’unità funzionale che supporterà il pilota, come un accompagnatore digitale, con informazioni e, se necessario, intervenendo attivamente”, ha spiegato sempre Heinrich. “Al centro dell’attenzione vi sarà l’esperienza di guida. Per questo motivo l’accompagnatore digitale è riservato: è sempre attivo, ma agisce in secondo piano, senza farsi notare”. Tutto molto bello, ma basterà davvero a convincere chi fa le leggi a cambiarle per questa moto?

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