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Bitcoin, arriva il film: una produzione 100% italiana

Gen 12, 2018

ROMA – Il bitcoin spiegato ai profani, con il contributo dei principali esperti della materia: una produzione divulgativa ma estremamente accurata dal punto di vista scientifico, assicurano i due autori, il filmmaker Paolo Aralla e l’economista Ferdinando Ametrano. “The Digital Rush” più che un film sarà un documentario, come si vede dal trailer che è già disponibile da qualche giorno, sul sito della produzione, la Bapufilm, con sede a Treviglio, in Lombardia. Sarà pronto per l’estate e intende raccontare in termini semplici ma rigorosamente scientifici la rivoluzione bitcoin, che Ametrano definisce “l’equivalente digitale dell’oro”.

“Ho scoperto il bitcoin l’anno scorso, grazie a un’intervista in Deloitte – racconta Aralla, 35 anni, che ha al suo attivo documentari prevalentemente di contenuto scientifico, prodotti per diversi committenti, tra i quali il canale Tv del National Geographic – e così ho visto che su Internet ci sono moltissime informazioni, ma poco chiare, spesso negative, nonostante si tratti di un tema molto caldo. Ho provato allora a pensare a un documentario che utilizzasse fonti valide, a partire da Ferdinando Ametrano, che è coautore di questo lavoro”.

Ferdinando Ametrano è titolare di due corsi di moneta virtuale, entrambi a Milano: il primo, già al secondo anno, si tiene alla Bicocca, alla Facoltà di Economia e Finanza, le prime lezioni di questo corso sono anche disponibili su Youtube, e hanno già avuto 35.000 visualizzazioni. Il secondo è stato inaugurato invece in quest’anno accadmico, ha un taglio più matematico e si tiene al Politecnico di Milano, fa parte del corso di ingegneria matematica. “Vorremmo dare una spiegazione chiara e semplice di cosa è il bitcoin, e del perché rappresenti l’equivalente digitale dell’oro dal momento che è trasferibile in ambito digitale, ma non duplicabile, ed è anche scarso, ce ne sono in circolazione 21 milioni (a loro volta frazionabili). E si tratta di una condizione sostanzialmente immodificabile, perché è vero che il protocollo del bitcoin in teoria potrebbe essere cambiato da chiunque, ma si tratterebbe di qualcosa di alternativo, che il resto del sistema non riconoscerebbe come bitcoin”.

Il documentario verrà diffuso in inglese, con i sottotitoli nelle principali lingue, italiano compreso ovviamente. Per il momento i principali esperti intervistati sono tutti stranieri, selezionati in base “alla loro credibilità tecnico-scientifica e divulgativa”: tra i principali nomi Eric Lombrozo, Nicolas Bacca, Jimmy Song, Andrea Antonopoulos. Nei prossimi mesi ne verrà aggiunto anche qualcuno italiano, anche se, precisa Ametrano, “di standing internazionale perché non vogliamo fare un documentario provinciale”. Una produzione italiana dunque 100% ma che si rivolge a un pubblico internazionale: la formula di distribuzione potrebbe essere on demand ma verrà comunque definita nei prossimi mesi. Sul sito della produzione si raccolgono anche donazioni per supportare lo sviluppo del progetto.

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