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Bari, succo con sostanza caustica: migliora il bimbo di 5 anni. L’Asl verso richiesta di ritiro dal mercato del prodotto

Mar 26, 2019

Sarà una nuova gastroscopia a chiarire definitivamente i danni riportati nello stomaco e nell’esofago del piccolo di 5 anni che sabato 23 marzo ha bevuto un succo di frutta contenente una sostanza caustica. Da sabato pomeriggio il bambino è monitorato nel reparto di chirurgia pediatrica dell’ospedale Giovanni XXIII di Bari. Qui viene nutrito per via parenterale e fa terapia endovenosa. “Il bambino – conferma il primario del reparto, Guglielmo Paradies – riposa bene e interagisce con noi in maniera adeguata”.

La prossima gastroscopia che verrà effettuata tra sabato e domenica darà un quadro definitivo del tipo e dell’entità delle lesioni interne. “Di certo tutto lo stomaco e tutto l’esofago sono coinvolti dall’ustione, dalla quale possono formarsi delle cicatrici che possono regredire oppure diventare esuberanti. A quel punto servirebbe un intervento chirurgico. Ma è troppo presto per parlare di tutto questo adesso”.

Sta di fatto che in questa vicenda ci sono ancora elementi poco chiari. L’incidente è avvenuto sabato scorso in un bar appena inaugurato a Gioia del Colle. Qui, stando all’anamnesi raccolta dai medici, la mamma del bimbo ha acquistato una bottiglietta di succo di frutta sigillata, l’ha aperta, ha infilato la cannuccia e l’ha servita al piccolo che ha bevuto, sentendosi male subito dopo con conati di sangue.

La situazione è precipitata. Il piccolo è stato prima portato all’ospedale Miulli di Acquaviva dove i medici hanno ipotizzato una reazione allergica. Poi è stato trasferito al Giovanni XXIII dove i controlli hanno accertato ustioni da sostanza caustica. Non è chiaro che tipo di caustico sia stato a provocare le lesioni, se acido o alcalino.

L’inchiesta della procura di Bari è al momento a carico di ignoti. La dinamica ricostruita dai carabinieri di Gioia del Colle sembrerebbe escludere al momento responsabilità da parte del titolare del bar. Si suppone che la sostanza caustica fosse già contenuta nella bottiglietta (sequestrata), forse a causa a causa di un lavaggio sbagliato nell’azienda produttrice. Se fosse confermato, l’Asl chiederà alla ditta il ritiro dal mercato.

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