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Bancarotta della Brera Srl: arrestato l’immobiliarista Statuto

Dic 18, 2018

Secondo i pm di Roma sono responsabili della bancarotta fraudolenta della “Brera S.r.l.”. Di origine casertana, Statuto noto alle cronache per vicende che lo hanno visto protagonista per rilevanti iniziative speculative, soprattutto nel settore immobiliare. A fronte della crisi del comparto, il gruppo Statuto – cui fanno capo centinaia di imprese – ha orientato il proprio business, nel tempo, verso la gestione di alberghi di lusso nelle citt di Venezia, Milano e Taormina.

Dagli approfondimenti investigativi condotti dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, emerso che gli arrestati hanno distratto dal patrimonio della fallita oltre 8 milioni di euro, relativi a un credito vantato verso la societ controllante, la “Michele Amari S.r.l.”, trasferendolo fittiziamente a due societ con sede in Lussemburgo appartenenti allo stesso gruppo e rendendolo – come si legge nel provvedimento – di fatto irrecuperabile, mediante un complesso intreccio di negozi giuridici fraudolenti, indice dell’elevata professionalit degli indagati.

In particolare, il credito, inizialmente costituito da somme giacenti su un rapporto di conto corrente cointestato alla “Brera” e alla “Michele Amari”, stato trasformato in un finanziamento fruttifero infragruppo concesso, in successione, a due persone giuridiche anonime lussemburghesi con una situazione economico-patrimoniale estremamente compromessa.

Tale condotta non stata occasionale o sporadica – sottolinea il gip nell’ordinanza – in quanto rientrante in un pi ampio disegno criminoso attuato dagli indagati mediante la creazione di societ a mero scopo speculativo, le quali sono state sistematicamente ed in maniera preordinata portate al fallimento, come di fatto sta avvenendo per numerose societ del “gruppo Statuto”.

I fatti contestati a Statuto e Negrini – i quali, allo scopo di impedire agli investigatori di risalire alle proprie responsabilit, hanno occultato parte della documentazione contabile –hanno provocato il dissesto e il successivo fallimento della “Brera”, dichiarato nel 2016, con un passivo oltre 32 milioni di euro, gran parte dei quali nei confronti del fisco

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