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Azioni in ripresa per la speranza che il coronavirus abbia toccato il picco

Feb 19, 2020

MILANO – Ore 10:30. Andamento in rialzo per le Borse europee, che hanno ereditato una spinta positiva dalle Piazze asiatiche. Gli investitori sono confortati dal fatto che Pechino sarebbe pronta a iniettare risorse per sostenere la sua economia, a cominciare dal comparto aereo: secondo quanto riporta Bloomberg, le Autorità cinesi starebbero valutando se portare i vettori più piccoli a nozze con i maggiori, o salvare direttamente con interventi statali le società. Il comparto aereo sta vivendo una crisi tremenda a seguito dell’epidemia, con le compagnie globali che hanno atterrato otto voli su dieci in Cina e il vastissimo spazio aereo cinese ridotto (in questo momento) a un mercato più piccolo del Portogallo.

Le Borse europee trattano positive anche con qualche speranza in più dal fronte sanitario: il numero di pazienti guariti ha superato per la prima volta i nuovi casi di contagio in Cina, con questi ultimi che risultano in calo da quindici giorni. I mercati del Vecchio continente si rafforzano con i future Usa positivi: Londra l’1%, Milano sale dello 0,7%, Francoforte dello 0,45% e Parigi dello 0,65 per cento.

Resta alta l’attenzione sul comparto bancario di Piazza Affari: oggi si riunisce il cda di Ubi che dovrà discutere la proposta di acquisto da parte di Intesa Sanpaolo. Cede Campari dopo il cambio di sede legale verso l’Olanda e i conti.

La Borsa di Tokyo ha tentato un recupero dopo le quattro sessioni in negativo: questa mattina il Nikkei è salito dello 0,89% a quota 23.400,70, con un guadagno di 206 punti. La malattia esplosa in Cina resta però nei ragionamenti di tutti gli osservatori. “Se il coronavirus avrà un impatto significativo, e quell’effetto di trascinamento dell’ultimo trimestre sarà più forte del previsto, questo +0,6% che noi abbiamo messo in previsione potrebbe essere rivisto al ribasso”, ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, sulla prospettiva del Pil italiano. Secondo Morgan Stanley la crescita cinese potrebbe frenare al +3,5% nel primo trimestre. Tutte indicazioni che spingono l’oro, bene rifugio per eccellenza, che vola a 1.600 dollari l’oncia sostenuto anche dall’allarme lanciato ieri da Apple. Il metallo con consegna immediata è salito a 1.601 dollari l’oncia, vicino ai massimi di 1.611 dollari toccati a gennaio sull’onda delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente. In rally anche il palladio a 2.700 dollari l’oncia.

Oggi attenzione anche ai dati macroeconomici in arrivo: in mattinata arriva l’inflazione in Gb mentre dagli Usa sono attesi i prezzi alla produzione, le licenze edilizie e i nuovi cantieri residenziali. In giornata vengono anche pubblicati i verbali dell’ultima riunione del Fomc (il braccio di politica monetaria della Fed).

Lo spread tra Btp e Bund apre in frenata a 133 punti contro i 134 punti della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale avanza allo 0,929%. L’euro è stabile questa mattina sui mercati valutari, dopo essere sceso ieri sotto quota 1,08 sul dollaro. La moneta unica vale 1,0795 dollari da 1,0796 alla chiusura di ieri di Wall Street. Nessuno scossone anche nei confronti della sterlina, a 1,2993, e dello yen a 118,6. Prezzi del petrolio in recupero questa mattina. Il Brent, il greggio di riferimento europeo, sale dello 0,7 per centp a 58,17 dollari al barile, mentre il Wti americano, rimasto ieri invariato, guadagna lo 0,9 per cento a 52,50 dollari.

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