• 29 Marzo 2024 10:11

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Arresto genitori Renzi, ecco il conto dei magistrati: 700 mila euro di fatture false o gonfiate – Repubblica.it

Feb 19, 2019

Sessantacinque fatture per operazioni inesistenti o gonfiate, per un valore complessivo di 724.946 euro. Eccolo il conto che i magistrati di Firenze hanno presentato a Tiziano Renzi e Laura Bovoli, ritenuti gli amministratori di fatto della cooperativa Marmodiv utilizzata dai due per “alleggerire” la loro società Eventi6 degli oneri previdenziali e fiscali. E “guadagnare qualche soldo in più”, per dirla con le parole di “Lalla”.


La storia della società di Tiziano Renzi e Laura Bovoli

Marmodiv nasce dalle spoglie di un’altra cooperativa, aperta per gli stessi fini: la Europe Service, che ha cessato l’attività tra il maggio e il giugno del 2012. “Qualche mese dopo – si legge nell’ordinanza che ha portato agli arresti domiciliari i genitori di Matteo Renzi – Piergiovanni Spitieri (già amministratore della Europe Service, ndr) diviene amministratore unico della Marmodiv, avente lo stesso oggetto sociale della Europe Service, e divenuta nel giro di poco tempo il maggior prestatore di servizi su Firenze della Eventi6”.

Fin dall’inizio della sua attività commerciale c’è qualcosa che non torna. La prima fattura contestata dalla Guardia risale al 2013 (400 euro) emessa dalla ditta Punchihewa Priyantha, per “operazione inesistente”. L’anno dopo sono 31 le fatture sospette, per un importo totale di 33.172 euro. Le cifre aumentano col passare degli anni: 64.941 euro nel 2015, 108.261 euro nel 2016.


Le fatture inesistenti

Nel 2017 cambia qualcosa. Scrive il gip di Firenze: “Al fine di consentire alla Eventi6 l’evasione delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto, la Marmodiv emetteva sei fatture per operazioni in parte inesistenti”. Insomma, erano gonfiate. Un esempio, la fattura numero 89 del 30 novembre 2017: emessa dalla Marmodiv per una cifra di 60.430 euro, sovraffatturata di 35.330 euro. Nel corso di quell’anno, le fatture nel mirino degli inquirenti valgono 311.704 euro. Nel 2018, altre cinque per un valore di 206.368 euro. In totale, dunque, 724.946 euro in sei anni.

Un mare di soldi, come si vede. Gestito, secondo la procura fiorentina, direttamente da Lalla e Tiziano: “Vi sono indizi per ritenere che siano i veri amministratori della cooperativa, e si siano intromessi nell’amministrazione della stessa fintanto che non l’hanno ceduta”. Passaggio che nella tesi dell’accusa era preliminare all’ennesima bancarotta pilotata. A questa conclusione i pm sono arrivati non soltanto attraverso i documenti ma anche grazie alle confessioni dei dipendenti.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close