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Alitalia, incontro Di Maio-sindacati: Stato anche oltre il 15% della newco

Feb 14, 2019

ROMA – Uno Stato ben piantato nella nuova Alitalia con una partecipazione simile a quella oggi in mano ai cugini francesi. Luigi Di Maio incontra i sindacati per fare il punto sulla trattativa in esclusiva che ieri sera Ferrovie dello Stato ha accettato di portare avanti con Delta e easyJet.

“Lo Stato” protagonista, ha affermato il vicepremier “è una garanzia per tenere presenti principi fondamentali come la tutela dei lavoratori e i livelli occupazionali”. Insomma, un cane da guardia per mantenere intatte italianità della compagnia (un concetto un po’ retrò visto che Ryanair e easyJet sono da anni padroni del mercato nazionale) e evitare il taglio dei dipendenti.

In ogni caso Di Maio, che spera in una proposta vincolante delle due compagnie, non ha escluso nel corso dell’incontro la possibilità di alzare l’asticella della presenza dello Stato in Alitalia anche oltre il 50% dal 15% previsto. Questo potrebbe avvenire con l’ingresso di altre società partecipate dal Mef – vedi Poste Italiane – per arrivare al controllo della nuova linea aerea.

I sindacati da parte loro hanno bisogno di certezze: “Il punto è la credibilità del piano industriale: il lavoro c’è se ci sono gli investimenti e se c’è un progetto che rilanci l’azienda. Aspettiamo che su questo ci sia chiarezza: i tempi si sono allungati, questo è il momento delle decisioni” dice il segretario generale della Cgil Maurizio Landini entrando al Mise per l’incontro su Alitalia. “Aspettiamo di avere con chiarezza un piano industriale perché non ci siano esuberi. Serve un piano industriale per gli investimenti perché il tempo non c’è più”, ha aggiunto. Sul coinvolgimento di attori pubblici, Landini ha detto: “Nulla in contrario a una partecipazione pubblica ma bisogna capire chi siano i soggetti”.

“Non abbiamo preoccupazioni abbiamo determinazioni, cioè niente esuberi e un piano industriale che permetta il rilancio della compagnia” gli fa eco il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo: “Nella scelta del partner hanno fatto bene a cassare Lufthansa che voleva ridurre Alitalia ad una compagnia regionale”.

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