• 25 Aprile 2024 6:12

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Aiuti, subito 1,4 miliardi di ristori alle imprese e 400 milioni per distribuire cibo a chi non ce la fa. La settimana prossima si decide uno slittamento di tasse e scadenze fiscali

Nov 21, 2020
ROMA – Salgono da 1,4 a circa 2 miliardi le risorse a disposizione per il rafforzamento del Decreto Ristori Due, che il governo ha varato nella notte, mentre il nuovo scostamento di bilancio utile a finanziare un ulteriore Ristori Tre già la prossima settimana ammonta a 8 miliardi. Poi toccherà a un nuovo scostamento, “l’ultimo” dice con ottimismo il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che servirà a “concludere” la fase dell’emergenza, probabilmente con altri 15-20 miliardi.

Cdm approva scostamento di bilancio da 8 mld

Con il nuovo scostamento da “8 miliardi in termini di indebitamento netto e di fabbisogno e di 5 miliardi per i saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato, in termini di competenza e in termini di cassa” il governo “intende adottare misure che, in continuità con quelle precedenti, consentiranno di estendere gli interventi previsti a favore degli operatori economici, per il sostegno dei settori produttivi e per il sostegno dei cittadini, anche attraverso un utilizzo adeguato della leva fiscale”. E’ quanto si legge nel comunicato finale del Cdm che ha approvato la Relazione al Parlamento “da presentare alle Camere, ai fini dell’autorizzazione dell’aggiornamento del piano di rientro verso l’Obiettivo di medio termine”. “Per il successivo triennio di programmazione – precisa il comunicato – il Governo conferma il percorso di rientro già indicato nel mese di settembre con la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza”.

Ok Cdm a decreto Ristori ter, aiuti per 2 mld

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto Ristori ter che finanzia nuovi aiuti anti-crisi per circa 2 miliardi: 1,45 miliardi andranno ai contributi a fondo perduto per le attività colpite dalle misure restrittive anti-Covid, 400 milioni ai sindaci per gli aiuti alimentari e 100 milioni al commissario all’emergenza Domenico Arcuri per l’acquisto di farmaci per curare i pazienti positivi al Covid. I fondi movimentati dal decreto, quindi, si aggirano attorno ai 2 miliardi.

In questo modo si va a rimpolpare il plafond per i contributi automatici a fondo perduto per le Regioni che via via si colorano di arancione e di rosso, e ad ampliare la lista degli Ateco destinatari degli aiuti, dove sono entrati i negozi di calzature. L’Agenzia delle Entrate, che sta inviando fin dai primi giorni i bonifici automatici a fondo perduto, nel frattempo ha aperto il canale per le domande che si potranno inviare fino a metà gennaio per chi non aveva chiesto aiuto in estate o non poteva perché oltre la soglia dei 5 milioni di fatturato, venuta meno con la seconda ondata della pandemia.

L’iniezione di extradeficit di inizio 2021 potrebbe consentire di liberare almeno in parte i 3,8 miliardi appostati con la manovra in un apposito fondo anti-Covid, pensato per avere pronto un budget da destinare via via alle nuove esigenze delle imprese. Risorse che con il passare delle settimane (e l’inasprirsi delle misure per contenere il contagio) sono apparse presto insufficienti e che ora potrebbero essere dirottate su altre misure, da concordare in Parlamento, mentre il Fondo Covid sarebbe sostituito dall’ulteriore decreto Ristori 2021.

Spunterebbe quindi un ‘tesoretto’ utile a dare spazio alle modifiche parlamentari e a placare le fibrillazioni che si registrano anche nelle file della maggioranza per i tempi sempre più stretti per l’esame dei provvedimenti e le risorse irrisorie (800 milioni in tutto quelli per la legge di Bilancio) lasciate per le proposte di deputati e senatori. I tempi restano comunque strettissimi: giovedì prossimo Camera e Senato voteranno la richiesta di scostamento da 8 miliardi che, grazie al buon andamento delle entrate, potrebbe consentire comunque di rimanere entro i limiti di deficit previsti per quest’anno (10,8% del Pil).

Subito dopo il governo varerà un altro decreto Ristori che dovrebbe prevedere anche il rinvio delle scadenze fiscali di novembre e dicembre. Il tema delle tasse è molto sentito: in Toscana 50 mila attività, fa sapere Confcommercio, sono pronte allo “sciopero fiscale” mentre le opposizioni, a partire da Forza Italia, continuano a chiedere un “semestre bianco”. Il pressing per sospendere tutte le scadenze da qui a fine anno arriva anche dalla maggioranza, a partire da Italia Viva che preme anche per rinviare le rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio che riprenderebbero dal 10 dicembre.

L’ipotesi sarebbe quella di rinviare il secondo acconto Irpef, Irap e Ires del 30 novembre, contributi previdenziali e ritenute fiscali del 16 dicembre e Iva il 27 dicembre per tutte le imprese che abbiano perso nel primo semestre almeno il 33% del fatturato e che fatturino fino a 50 milioni di euro. Ma in molti chiedono anche di dare nuovi fondi ai Comuni per aiutare le imprese più in difficoltà (magari con anticipi poi ripianati dallo Stato, come promesso dal premier Giuseppe Conte), mentre c’è chi guarda anche a prorogare il blocco degli sfratti.

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