• 18 Aprile 2024 23:08

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70 anni di Abarth: 10 auto indimenticabili dello Scorpione

Gen 30, 2019

70 anni fa nasceva a Torino per volere di Karl Abarth e del pilota Guido Scagliarini la Abarth & C. Il marchio scelto per la nuova azienda, specializzata in elaborazioni per vetture stradali e da corsa, fu uno scorpione, segno zodiacale del proprietario, su sfondo giallo e rosso, ovvero i colori della città natìa di Abarth: Merano.

Abbiamo scelte dieci tra le più rappresentative auto della storia di questa azienda, che nei primi passi della sua storia si afferma con i suoi scarichi sportivi, si dice concepiti ispirandosi ai silenziatori delle pistole.

Tazio Nuvolari sulla 204A

Tazio Nuvolari sulla 204A

Abarth 204A

Gli inizi della carriera automobilistica di Karl Abarth si debbono alla Cisitalia, gloriosa Casa di cui insieme a Ferry Porsche gestisce il reparto sportivo. Su una Cisitalia progettata dai due e derivata dalla Fiat 1100, la Abarth 204A, Tazio Nuvolari vince nel 1950 la sua ultima corsa: la Palermo-Monte Pellegrino. Ma la Cisitalia dell’epoca è un’azienda in difficoltà e il giovane Abarth ottiene a saldo alcune berlinette 204A, che lui rimaneggia e ribattezza Abarth 205A e con le quali avvia l’attività sportiva della “Squadra Carlo Abarth”.

Parata di Abarth 1000 Berlina Corsa

Parata di Abarth 1000 Berlina Corsa

Fiat 600-750-1000 Abarth

Dopo pochi anni dalla sua fondazione, Abarth è già una realtà: la notorietà già acquisita nelle corse e con le sue ormai famose marmitte, arriva nel 1955 con il lancio della Fiat Abarth 750 Berlina, una Fiat 600 con numerose modifiche che ne innalzano la potenza e la fanno diventare una delle vetture più popolari nelle corse per utti gli anni ’60 e ’70. Con una Fiat Abarth 750, carrozzata Bertone nel 1956, Karl Abarth firma un primato di durata e velocità: il 18 giugno, sulla pista di Monza, batte il record delle 24 ore percorrendo 3.743 km a una velocità media di 155 km/h. Poi, dal 27 al 29 giugno, sullo stesso circuito, inanella numerosi record: i 5.000 e i 10.000 km, le 5.000 miglia e anche le 48 e le 72 ore. La stessa vettura fu carrozzata Zagato in due versioni differenti: la Fiat Abarth 750 Zagato (1956) e la Fiat Abarth 750 GT Zagato (1956).

Fiat 500 Abarth in pista a Monza

Fiat 500 Abarth in pista a Monza

Fiat 500 Abarth (poi 595 e 695)

L’operazione si ripete nel 1958, quando Abarth rende sorprendentemente sportiva la Nuova 500. Realizzata in varie cilindrate e allestimenti dal 1957 al 1971, nel 1963 la 500 Abarth assumerà la denominazioni 595 e 695 che stanno ad indicare la cilindrata accresciuta del bicilindrico. La Fiat 500 del 1958 offriva 13 CV a 4000 giri e una velocità massima di 85 km/h, mentre la Fiat 500 Abarth dello stesso anno produceva 26 CV a 5000 giri e poteva raggiungere una velocità massima di 118 km/h.

Nel 1960 Porsche commissiona ad Abarth una versione da competizione della 356

Nel 1960 Porsche commissiona ad Abarth una versione da competizione della 356

Porsche 356 Carrera Abarth GTL

L’unica vettura straniera a passare per le officine Abarth è stata la Porsche 356, che la Casa tedesca volle trasformare in una versione da corsa di classe GT per la stagione agonistica 1961. Ferry Porsche si rivolse allora al vecchio amico, che realizzò la Porsche 356 Carrera Abarth GTL, le cui linee furono disegnate da Franco Scaglione. La vettura era vincente: il prototipo vinse nella sua classe alla 24h di Le Mans del 1960, anno nel quale si aggiudicò anche la Targa Florio e la 1000 km del Nurburgring. La Porsche-Abarth si aggiudicò la corsa siciliana altre tre volte, la Le Mans per tre anni consecutivi dal 1960 al 1962 e trionfò al Nürburgring fino al 1963.

La Fiat 124 Spider nella versione Abarth fu la rappresentante di Fiat nei rally continentali

La Fiat 124 Spider nella versione Abarth fu la rappresentante di Fiat nei rally continentali

Fiat 124 Abarth Rally

Per partecipare al Gruppo 4 del Campionato del Mondo Rally, fu approntata nel 1972 la Fiat 124 Abarth Rally. La Fiat 124 Spider del resto era stata già impiegata in questo tipo di competizioni da diversi piloti privati. Fu la prima vettura realizzata dalla Abarth passata sotto l’egida di Fiat, che la acquisì nel 1971. Numerosi i successi nelle competizioni, soprattutto in ambito italiano ed europeo.

La popolare A112 Abarth della settima serie (1984-1986)

La popolare A112 Abarth della settima serie (1984-1986)

Autobianchi A112 Abarth

E’ la Abarth più popolare ancora oggi, la Autobianchi A112 Abarth che viene prodotta ininterrottamente dal 1971 al 1985. La sua principale rivale agli esordi (praticamente l’unica) era la Mini Cooper. La prima serie vantava 58 CV. E’ stata una delle vetture più popolari per i piloti amatori nei rally e nelle corse in salita, eventi in cui ancora oggi non è raro vederne qualcuna lottare contro rivali ben più giovani.

La 131 Abarth vinse 3 titoli Costruttori e 2 Piloti

La 131 Abarth vinse 3 titoli Costruttori e 2 Piloti

Fiat 131 Abarth

Nel 1974 Fiat sostituisce la 124 con la nuova Fiat 131 in qualità di ammiraglia. Nei rally c’è bisogno di una nuova vettura e il Gruppo Fiat individua nella berlina, ma nella versione a due porte, il modello più adatto. Ne vengono realizzati 400 esemplari, cioè quelli sufficienti per ottenere l’omologazione da parte della FIA. I più la ricorderanno nel Mondiale Rally, in cui vinse 3 titoli costruttori e 2 piloti, nelle livree Alitalia ed Olio Fiat.

La Fiat Ritmo Abarth 130 TC

La Fiat Ritmo Abarth 130 TC

Fiat Ritmo Abarth

Alla fine degli anni ’70 Fiat ha l’esigenza di rimpiazzare la Fiat 128. Il design a tre volumi che ha caratterizzato le Fiat per decenni lascia il passo alle forme originali della Fiat Ritmo, prima vettura italiana ad adottare i paraurti in materiale plastico. Prodotta dal 1978 al 1988, la Ritmo ha il suo modello di punta nella 3 porte Ritmo 125 TC Abarth con motore da 1.995 cc e 125 CV poi diventata 130 TC da 130 CV con il restyling. A distinguerla lo spoiler posteriore in gomma, il terminale di scarico cromato, i sedili sportivi e il volante racing.

La Fiat Stilo Abarth, nella prima versione solo con cambio Selespeed

La Fiat Stilo Abarth, nella prima versione solo con cambio Selespeed

Fiat Stilo Abarth

Per qualche tempo lo Scorpione di Abarth non intitolerà nessuna versione delle vetture Fiat, ma farà discretamente capolino in qualche modello, come sui coprimozzo dei cerchi delle Uno Turbo prima e seconda serie. Arriveranno poi nei primi anni 2000 le Seicento e Punto Abarth destinate alle competizioni rallystiche. Una delle versioni stradali più interessanti firmate da Abarth, per quanto di successo commerciale relativamente poco soddisfacente, è la Fiat Stilo Abarth del 2003, motorizzata con un 5 cilindri da ben 2.4 litri da 170 CV con cambio Selespeed con palette al volante utilizzato anche su Lancia K, Lybra e Thesis. Più tardi arriverà anche la versione manuale per ovviare alla lentezza della trasmissione, giudicata poco consona per il tipo di vettura.

La Abarth 500 del 2008

La Abarth 500 del 2008

Abarth 500

Nel 2007 Fiat lancia in grande stile la nuova Fiat 500, erede della 500 degli anni ’50 di Dante Giacosa e riedizione in chiave moderna della vettura italiana più popolare di sempre dopo la parentesi della “Cinquecento” degli anni ’90. Nel 2008 al Salone di Ginevra debutta la Abarth 500. Inizialmente dotata di motore 1.4 t-Jet da 135 CV, sarà declinata in decine di versioni diverse, comprese quelle da competizione per rally e pista. E’ la vettura che segna il rilancio del marchio dello Scorpione, che diventa un brand a sé stante.

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