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412 Ventorosso: la spider Ferrari special V12 che troppi definirono troppo brutta [ma vale più delle altre]

Mag 20, 2020

Ferrari 412, un modello poco noto. Costruito quale ultimo nella famiglia GT4 nota invece da metà anni Settanta a tutti gli Ottanta. Piace meno di molte altre Ferrari onestamente e piace ancor meno, pure ai ferraristi incalliti, nella versione cabrio one-off prodotta dalla carrozzeria Pavesi. Eppure quel mezzo con il “culo lungo” e il muso da “non Ferrari” ha i loghi del Cavallino. Era la fine degli anni Ottanta e la 412 dopo pochi anni di vendita, in pochi esemplari, si avviava al dimenticatoio. Ecco che dalle parti di Milano, a livello artigianale si mette mano alla 412 per renderla decappottabile, unica.

Talmente unica che dista parecchio dall’impronta Ferrari e fa storcere il naso ai puristi del marchio. In effetti la differenza è molta, non si tratta di sola capote al posto del tetto. Cambiano cofano, fari, paraurti e molti profili agli estremi. Che non piaceva ai molti critici era soprattutto il posteriore della Ventorosso, lungo e piatto, con quel fascione simil Testarossa. Integri, come d’origine, gli interni. Sono quelli del periodo certo non più affascinante per Ferrari, pur con rivestimenti in pelle e parecchi pulsanti o interruttori da gestire.

Sotto al cofano, davanti, un motore V12 5.0 da 335 CV, che spesso grasso di carburazione (iniezione elettro-meccanica) presumibilmente non era capace di dare al mezzo speciale, appesantito, prestazioni vicine alle altre Rosse del tempo. Eppure la Ventorosso venne proposta a circa 120mila euro pochi anni fa (in asta dai 100 ai 150) distinguendosi per valore superiore a tutte le Ferrari 412 normali, sempre sotto i 100K anche oggi che cominciano a essere più ambite.

Da nuova la vettura originale costava “poco” essendo tra le Rosse più convenienti del tempo, meno ancora quando venne surclassata da modelli mito degli anno Ottanta capaci preso di salire nei valori. Forse uno dei segreti per questa rara auto scoperta che non sembra una Ferrari, da qualcuno apprezzata indipendentemente dallo stile, resta il valore del suo marchio: quello del Cavallino, abbinato al fatto di essere unica, una volta entrati nel clubv dei ferraristi (owners, non friends!). Anche se non è di quelle special che si faceva confezionare l’avvocato Agnelli…

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