• 28 Marzo 2024 15:11

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30 anni e 4 ruote, Icone giapponesi: la rara Nissan Sunny (Pulsar) GTi-R

Gen 14, 2020

Chi si ricorda le Nissan Sunny di inizio anni Novanta? Non molti ma tra chi se la ricorda, però, tutti hanno in mente un modello preciso della gamma: la Sunny GTi-R. Al tempo regnavano anche in strada modelli declinati, dalle squadre corse e dalle stesse Case, per uso rally. Non si parla della “nostra” Delta o di francesi, più o meno piccole, nemmeno di inglesi. Questa volta ricordiamo una giapponese svanita in fretta da listini e ricordi, capace di accendere anche lei, a modo proprio, passione in alcuni giovani del tempo. Serviva predisposizione, certo, ma lei ci riusciva. Grazie alla sua cattiveria da fuori (spoiler dietro, presa areazione sul cofano) e anche alla prestazione.

Nissan N14 Sunny / Pulsar

La serie N14 della Nissan, la Sunny che debuttò proprio 30 anni addietro, annoverava in gamma la potente versione GTi-R, punta di diamante in salsa corsaiola. Certo che subito i fanatici delle GTi penseranno ad altro, per quella sigla sacra; ma non si pensi che i giapponesi abbiano copiato nulla, sul fronte tecnico e nemmeno stilistico.

La Nissan GTi-R, realizzata in pochi esemplari (quasi 15mila) rispetto alla portata globale della famiglia Sunny e spedita dal Giappone in tutto il mondo (le versioni più popolari venivano assemblate anche in altri continenti) è certo meno attraente per il pubblico europeo. Meno apprezzata dei modelli anni Ottanta e Novanta poi titolati nei rally e spinti dalle Case sul mercato.

L’auto era però “giusta” nella scheda tecnica e nella sostanza dietro a quell’immagine poco elegante, con cerchi da 14 e gommatura oggi definibile quasi “minima” ma sospensioni indipendenti anche posteriormente. Usava un motore a quattro cilindri 2.026cc turbo con oltre 220 CV, in parte condiviso con altre Nissan di cui vi parliamo nella rubrica “30 anni e 4 ruote” (vedi la Silvia). Sulla carta 267 Nm di coppia a 4.800 giri, eventualmente “tunizzabili” ma non così banalmente come sulle europee (vedi elettronica motore abbastanza singolare).

A dispetto di quel vano motore apparentemente saturo, con vistoso radiatore e nonostante si parli di una vettura a trazione integrale permanente (con 1 differenziale autobloccante) la massa ridotta di 1.220 Kg. circa e le classiche 5 marce manuali, permettono alla Sunny GTi-R uno 0-100 km/h in 6 secondi netti e velocità massima poco oltre i 230 km/h. Per rallentare e fermarsi usava 4 freni a disco, davanti ventilati da 305mmm. Da notare che le piccole differenze di taratura, non premiavano le versioni europee rispetto ad altre vendute nel mondo.

Uso gara

Tre porte e quattro posti, non certo comodissimi (passo 2.43m) ma per andare in strada vantando un’auto molto personale, al tempo. Come molte le vetture iconiche del momento, a richiamo dei rally iridati e del Gruppo A, la Nissan Sunny aveva delle versioni speciali. Ancor più limitate della GTI-R “normale”. La RB, successiva alla RA ma meno dotata e ancor più leggera, pronta all’uso gara (no clima e ABS, cerchi acciaio) e soprattutto la Nismo, da iper-accessoriare per pochi eletti (una ventina di modelli prodotti). La versione “massima” arrivò a 300CV e coppia 373 Nm, con dignitosi cerchi 16 pollici.

In molti mercati, la serie N14 Nissan era denominata Pulsar. Anche con quel nome si è fatta strada in alcuni rally internazionali e nazionali, ma senza ottenere vittorie di rilievo. Le pochissime versioni Gruppo A, prodotte grazie alla quantità venduta di Sunny stradali, erano di competenza della filiale inglese Nissan. In breve le gare titolate videro comparire e sparire questa vettura, specie in forma ufficiale.

Usato rivalutato

Quasi quindicimila prodotte e vendute nel mondo, in varie serie e denominazioni durante nemmeno quattro anni. Ma è quasi impossibile trovarne da noi in Italia. O meglio, ci sono delle Nissan Sunny GTi-R sparse nello Stivale. Su libretto e targhetta, è leggibile la serie produzione EGNN14 quella dedicata al nostro mercato. Da nuova costava l’equivalente di 26mila euro circa. Oggi gli annunci di modelli non certo rimasti sotto una cappa di vetro, in Italia non partono da meno, anzi. Per la serie: le auto nuove sono tutte uno “svestimento” tranne alcune. Appunto, quelle alcune non sempre le si comprende, al debutto e la “brutta sportiva” Nissan, a modo suo lo è poi stata, un investimento. Molto di nicchia, ovviamente, ma certo meglio di tante colleghe datate 1990.

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