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​Fase 2. C’è l’intesa tra Governo e Regioni sulle riaperture – Rai News

Mag 17, 2020
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17 maggio 2020È finito nella notte il confronto tra Regioni e Governo sul Decreto che dovrà riaprire l’Italia a partire da lunedì. Dopo un braccio di ferro che rischiava di mettere in discussione l’intesa tra governo e regioni sulle riaperture previste per domani, un nuovo accordo è stato raggiunto tra regioni ed esecutivo, presente il premier Giuseppe Conte. Nella premessa del Dpcm, che deve dare attuazione al Decreto Legge varato ieri dal governo, verrà inserito un richiamo al protocollo unitario delle regioni, che verrà poi allegato al testo del Dpcm nella sua interezza.

”La verità – sostengono fonti di governo all’agenzia Adnkronos – è che alcuni governatori hanno paura delle responsabilità e volevano più garanzie, però Stefano Bonaccini” che è il presidente della conferenza delle Regioni, ”è stato bravo e la maggior parte dei Presidenti ci ha aiutato a chiudere”.

“Nell’accordo le linee guida delle Regioni saranno recepite nel Decreto, in modo da dare sicurezza a tutti gli operatori economici con regole certe e applicabili.”, scrive il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook.

”Legittime le richieste delle Regioni”, dice il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, “l’accordo riprende le linee guida delle Regioni per le ordinanze e sancisce ancora una volta la leale collaborazione tra regioni e governo”, ”spesso serve un’assunzione ulteriore di responsabilità”, conclude il ministro.

Bonaccini: “Linee guida delle Regioni saranno riferimento”

“Alla fine il risultato è arrivato”. Così il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, al termine dell’incontro notturno con il Governo che ha chiuso una lunga giornata di confronto. “In un’ottica di collaborazione istituzionale si è ricercata e si è trovata una soluzione con l’accordo raggiunto venerdì tra Regioni e Governo. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di dare regole certe alle attività che da lunedì potranno riaprire e sicurezza a lavoratori e cittadini.Il Governo si è impegnato a richiamare nel testo le linee guida elaborate e proposte dalla Conferenza delle Regioni quale riferimento certo e principale dai cui far discendere i protocolli regionali. Ciò assicurerà, peraltro – ha concluso Bonaccini – omogeneità e certezza delle norme in tutto il Paese”.

Le Regioni hanno presentato linee guida condivise al governo, che aveva chiesto un testo con regole comuni. Abbiamo dato indicazioni che permettono alle attività economiche di poter ripartire in sicurezza, avendo certezza delle regole e tutelando la salute di lavoratori e cittadini. Tutto questo per me ha un significato chiaro:collaborazione istituzionale, fra territori e con lo Stato, a vantaggio dei cittadini” spiega Bonaccini a La Stampa. Sul Mes Bonaccini è diretto: “Bisogna investire sempre di più sulla sanità pubblica e territoriale. E se arrivassero all’Italia 36 miliardi di euro per questo – che per l’Emilia-Romagna potrebbe voler dire circa 2 miliardi e mezzo – io li prenderei immediatamente per rafforzare strutture,tecnologie, servizi e operatori. Il resto è ideologia epropaganda, buona per un comizio elettorale. Ma i comizi non curano le persone”. “Non basta stanziare risorse ingenti, i soldi devono arrivare in fretta a famiglie, imprese, cittadini -osserva – il governo ha fatto bene durante l’emergenza, ma adesso bisogna accelerare: nella ricostruzione bisogna fare di più e meglio. Tutti, noi compresi”.

“Qui – dice Bonaccini parlando della sua regione – se abbiamo retto è stato grazie al sistema sanitario che abbiamo costruito in questi 40 anni, servizi e assistenza diffusi nel territorio e poli ospedalieri d’eccellenza, oltre agli straordinari professionisti e che vi lavorano. Per questo ribadisco che sull’autonomia non intendo arretrare di un centimetro: servono invece livelli essenziali garantiti a tutti i cittadini, da nord a sud. Proprio oggi festeggiamo i 50 anni di nascita delle Regioni, mi lasci direi che i padri costituenti avevano visto lungo”.

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